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Gazzetta Ufficiale

Palermo: arrestati 24 trafficanti rotta libica

Sgominata una rete che gestiva il traffico tra l’Africa e l’Italia: «Si occupavano di tutto, dalla partenza all’arrivo in Nord Europa». Guadagni fino a 80mila euro ognuno

Mentre si cercano ancora i corpi delle vittime del terribile naufragio nel Canale di Sicilia di sabato notte, la polizia di Stato ha fermato, su ordine della Dda di Palermo, i componenti di un’organizzazione criminale transnazionale accusati d'associazione a delinquere e favoreggiamento di immigrazione e permanenza clandestina: in 24 sono finiti agli arresti.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Maurizio Scalia, ha portato a scoprire anche una cellula della stessa organizzazione criminale, complementare a quella che agisce in Africa, composta da eritrei che vivono in Italia, in particolare nelle province di Palermo, Agrigento, Catania e Milano. Stando alle accuse, eritrei, etiopi, ivoriani e ghanesi avrebbero favorito l’immigrazione illegale di migliaia di connazionali, conseguendo ingentissime somme di denaro. Tra le persone coinvolte nell’indagine anche due personaggi noti agli inquirenti: Ermias Ghermay, etiope, e Medhane Yehdego Redae, eritreo, ritenuti tra i più importanti trafficanti di migranti che operano sulla cosiddetta “rotta libica”.

Pare che l’organizzazione, in cambio di altro denaro, gestisse poi anche le fughe dei migranti dai centri di accoglienza, dando loro il supporto logistico per restare clandestinamente in Italia e agevolare il successivo espatrio, sempre illegalmente, verso altri Paesi dell’Ue come Norvegia, Germania e Svezia. L’indagine ha svelato, inoltre, transazione di denaro, prevalentemente movimentato tramite canali illegali, per centinaia di migliaia di euro.

20-04-2015

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