Lega, scandalo tra fondi neri e 'ndrangheta
Una ex contabile di via Bellerio: l’uomo delle cosche da anni nel Carroccio, prima del tesoriere Belsito. Nella cassaforte del partito 300mila euro per Manuela Bossi
Sta saltando fuori di tutto nella vicenda che ha travolto la Lega e il suo capo carismati- co, Umberto Bossi. E se certe storie si mi- schiano anche col gossip (come la laurea di Rosi Mauro e del suo amico), altre invece hanno profili ben più interessanti a livello giudiziario. E tra questi i presunti legami del Carroccio con la ‘ndrangheta.
Sembra che tra Lega e malavita calabrese, in termini di investimenti di cassa, ci fosse un rapporto che risale all’era precedente della gestione Belsito. Quando il tesoriere era Maurizio Balocchi, morto nel 2010. A raccontarlo è una delle dipendenti del partito padano, Helga Giordano, cacciata perché accusata di una presunta truffa a una militante. Ascoltata dal pm di Napoli Francesco Curcio, è lei a fare il nome di Romolo Girardelli, imprenditore vicino alla ’ndrangheta messo sotto indagine nel fronte calabrese dell’inchiesta sulla Lega. Ma non solo. Sembra che proprio durante la gestione del tesoriere Balocchi, ligure come Belsito, siano arrivati i primi soldi in nero a via Bellerio (almeno i primi di cui si può avere notizia). A confermarlo è stata la segretaria Nadia Dagrada, grande accusatrice dell’indagine ad accorgersi del passaggio.
Altra vicenda da chiarire è poi la gestione del denaro contante che, secondo i racconti di Belsito, era particolarmente frequente e ultimamente avrebbe riguardato il mutuo della Bosina, la scuola di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. Ma anche gli investimenti di Rosy Mauro che sembra non trovare giustificazione, almeno stando ad alcuni resoconti di stampa.
Ma il fiume di rivelazioni sta mettendo ancora più in subbuglio la base leghista. In molti chiedono un passo indietro ora anche della Mauro e di Renzo Bossi. Martedì sera, a Bergamo, è di scena la giornata dell’orgoglio padano. Uno show programmato da tempo ma che potrebbe anche diventare occasione di contestazione. Intanto la sezione del partito di Malnate chiude, sbattendo la porta in faccia ai vertici del partito. |