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Renzi al Quirinale: un'ora da Mattarella

Il premier lascia travolto dal referendum: No tra il 58 e il 60%. «Vado via senza rimorsi». «Domani da Sergio Mattarella per dimissioni». Esulta il centrodestra

E il risultato è schiacciante: il No stravince e porta il premier Matteo Renzi a rassegnare le dimissioni. Lo ha annunciato poco dopo mezzanotte a Palazzo Chigi commentando la vittoria del No alla consultazione referendaria.

«Ho perso io, volevo tagliare le poltrone del Senato, è saltata la mia sedia», riconosce Renzi, parlando da Palazzo Chigi con al fianco la moglie Agnese.
«Come era evidente e scontato dal primo giorno la mia esperienza finisce qui, volevamo vincere e non partecipare», dice ancora il più giovane premier che il nostro Paese abbia mai avuto, alla guida di dun governo durato mille giorni. Martedì riunirà la direzione e da lì si cercherà di capire la strada da prendere, mentre già lunedì pomeriggio sarà dal presidente Sergio Mattarella per le dimissioni.

«Con amicizia e con un abbraccio consegnerò la campanella ed i dossier su che cosa fare», assicura il premier dimissionario alludendo a quel gelido passaggio di consegne con Enrico Letta. «Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Questo voto consegna ai leader del fronte del no oneri e onori. Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie e credibili. Ci abbiamo provato abbiamo dato agli italiani una chance di cambiamento ma non ce l'abbiamo fatta, non siamo riuscita a convincere la maggioranza dei cittadini. Volevamo vincere, non partecipare. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Ho perso io, non voi», ha continuato Renzi.

«Io ho perso, nella politica italiana non perde mai nessuno, non vincono ma non perde mai nessuno. Io sono diverso, ho perso e lo dico a voce alta anche se con il nodo in gola perché non sono un robot. Ho fatto tutto quello che penso si potesse fare in questa fase. Quando uno perde non fa finta di nulla fischiettando e andandosene a letto aspettando che passi la nottata», ha detto ancora il premier dimissionario. «Andiamo via senza rimorsi. L'esperienza del mio governo finisce qui. Volevo cancellare le poltrone della politica italiana non ce l'ho fatta la poltrona che salta è la mia. Domani pomeriggio salirò al quirinale dove consegnerò le mie dimissioni. In questi giorni il governo sarà al lavoro per completare l'iter della legge di stabilità», ha detto ancora Renzi.

Lunedì, come annunciato, Renzi si è recato al Quirinale per un colloquio di oltre un'ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In una nota,
il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'indomani del referendum costituzionale in cui ha vinto il No e il conseguente annuncio di dimissioni da parte del premier Matteo Renzi, scrive: «L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco. L'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva», dice Mattarella. Il capo dello Stato poi sottolinea: «Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento».

Intanto, dopo la sconfitta, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha pubblicato un post su Facebook in cui scrive: «Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata cosi. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio».
05-12-2016

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