Il mondo a Parigi per dire no al terrorismo
Città blindata per la grande manifestazione, cecchini lungo il percorso. Presenti i principali leader internazionali e 2 milioni di persone. Su Twitter: annullatela
Decine di capi di Stato e leader interna- zionali, una Capitale blindata, aria tesis- sima per la paura di ulteriori attacchi, mentre su twitter c’era chi chiedeva l’an- nullamento. È questo il clima che si re- spirava a Parigi, dove domenica si è da- to appuntamento il mondo per dire no al terrorismo con un imponente corteo.
Dopo i fatti nella redazione di Charlie Hebdo e la strage al negozio ebraico, domenica, quindi, in scena una «marcia repubblicana» contro il terrorismo, come è stata definita. Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, prima dell’inizio dell’evento, diceva che erano state adottate «misure del tutto eccezionali per garantire la sicurezza della manifestazione». Un dispiegamento di forze che ha mobilitato 2000 poliziotti e 1350 militari. «Messi in sicurezza» due percorsi diversi che collegano la place de la République alla place de la Nation, punto di arrivo e partenza del corteo. Lungo il percorso erano appostati anche «dei cecchini collocati sugli edifici».
Al corteo parigino, oltre due milioni di persone in strada e quasi tutti i leader mondiali (assente solo il capo della Casa Bianca Barack Obama). Al fianco del presidente francese, Francois Hollande, tutti i leader europei: dal nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al premier britannico David Cameron, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, al primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e quello turco Ahmet Davutoglu. Presente anche l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini. Al corteo, come Obama, assente anche Vladimir Putin, che però ha inviato il suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov; ma c’erano anche il premier ungherese Viktor Orban, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita. Dal Marocco annunciato il ministro degli Esteri, Salaheddine Mezouar, ma Rabat aveva fatto sapere che «in caso di caricature del profeta durante la marcia» il ministro avrebbe lasciato la manifestazione. Presente anche l’Egitto la cui delegazione sarà guidata ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry. Presenti perfino il re di Giordania, Abdullah e la regina Rania. A Parigi anche Benyamin Netanyahu, come annunciato in precedenza il quotidiano Haaretz citando fonti di governo. In un primo momento la presenza di Netanyahu era stata esclusa per motivi di sicurezza. Dal Medio Oriente anche il presidente palestinese Abu Mazen: anche lui sarà ricevuto da Hollande prima della manifestazione.
Sin dalla mattinata di domenica, però, in molti hanno chiesto l’annullamento della manifestazione. In particolare, sul twitter francese, ha spopolato l’hashtag «#AnnulezLaMarcheDu11Janvier» per chiedere di non svolgere la manifestazione per il timore di nuovi attentati. |