Berlusconi, nuovo scontro sui tempi in Giunta
Niente accordo. Il Pdl per il rinvio, Pd e M5S: no. Letta: l'instabilità ci costa cara. Mediaset vola in Borsa. Barbara Berlusconi: mio padre non è un delinquente
Dopo l’intesa raggiunta ieri sulla procedura da seguire per la decadenza di Silvio Berlu- sconi, si riaccendo lo scontro in seno alla Giunta del Senato. Motivo del contendere è la decisione sul calendario dei lavori che do- vrebbe seguire la. Il Pdl cerca ancora il rin- vio, Pd e M5S sono per il no. Barbara Berlu- sconi: mio padre non è un delinquente.
Stefania Pezzopane (Pd) spiega quindi che «in assenza dell’unanimità dovrà essere domani il presidente a proporre il calendario». Il presidente della Giunta stesso, Dario Stefano (Sel), spiega poi che giovedì «in apertura di seduta, cercherò di fare una proposta di mediazione che ottenga il via libera dalla più ampia maggioranza. Le posizioni non sono distantissime, pertanto penso che si possa arrivare per domani a una decisione condivisa». Mercoledì, all'inizio della seduta dell’Ufficio di presidenza della Giunta per le Immunità del Senato, il vicepresidente Giacomo Caliendo (Pdl), aveva proposto di arrivare ad un voto tra due settimane. Poi il Pdl aveva provato a correggere il tiro ipotizzando un voto entro venerdì della prossima settimana. Discorsi che non sono piaciuti a Pd e Movimento 5 Stelle, elemento che ha impedito di fatto di arrivare ad una decisione unanime. I senatori grillini, infatti, proponevano di far lavorare la Giunta, se necessario, anche nel week-end pur di arrivare ad un voto nei tempi più rapidi possibili.
Intanto mentre la Borsa ha premiato il titolo Mediaset, un nuovo appello alla stabilità arriva da Enrico Letta. Parlando del «grande risultato» ottenuto al G20 di San Pietroburgo dove l’Italia non è stata vista come un «sorvegliato speciale», il premier ha ammonito oggi sul rischio che l’instabilità politica renda inutili i sacrifici fatti: «Questo riconoscimento - ha detto parlando in Senato - possiamo rovinarlo in un attimo, basta che buttiamo via la stabilità conquistata con fatica e torniamo facilmente in condizione di grandissima difficoltà». Il premier ha ricordato l’aumento dei tassi di interessi che «continuano a soffrire» per il «peso» della «instabilità politica» e ha sottolineato che l’Italia paga 85 miliardi di interessi: «In questa aula ci accapigliamo, discutiamo per spostare 10 milioni, basta che facciamo le scelte giuste sul tema della stabilità e possono valere da qui alla fine dell'anno un miliardo secco».
In giornata si registra anche la presa di posizione di Barbara Berlusconi: «Non è un delinquente. La sua è una storia imprenditoriale e politica, non criminale», ha detto la figlia dell’ex premier. |