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Referendum, chiusi seggi all'estero: boom affluenza al 40%

Sorpresa per il voto degli italiani residenti all'estero: in arrivo dai consolati una stima di un milione e 600mila schede. Che potrebbero davvero essere decisive

Il voto all’estero per il referendum semba essere stato molto sentito: l’affluenza dei connazionali che non risiedono in Italia sarebbe infatti arrivata al 40%, percentuale importante e ben oltre il 30% delle elezioni politiche del 2013 e il 19% del referendum sulle trivelle. Percentuale che, secondo molti, è molto oltre le previsioni del premier Matteo Renzi e potrebbe influire in modo determinante sull'esito stesso del referendum.

Sono dunque quattro milioni (circa) i votanti dall’estero (4.023.902, per essere esatti, tra cui 31.462 elettori ‘temporanei’) che potrebbero fare la differenza: «Se il Sì riesce a conquistare il consenso dei due terzi degli italiani all’estero – ha detto ieri Renzi in un’intervista al belga Le Soir – allora ce la possiamo fare». Il premier sembra quindi convinto che quei voti possano cambiare le sorti della consultazione referendaria. Se, infatti, la maggior parte degli aventi diritto votasse Sì, e se le percentuali di votanti «in casa» rimanessero su quelle delle elezioni europee del 2014, allora i voti provenienti dall’estero a favore del Sì potrebbero pesare addirittura il 3% (complessivamente il voto dall’estero rappresenta circa l’8% del corpo elettorale).
 
Le operazioni di voto all’estero si sono concluse giovedì alle 16.
In Svizzera, secondo i primi dati che circolavano ieri sera a Palazzo Chigi, ha votato il 42,2% degli italiani registrati, in Gran Bretagna l’affluenza è stata invece del 37%. Le buste saranno ora inviate all’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero della Corte di Appello di Roma. Nel referendum sulle trivelle dell’aprile 2016 votò il 19,82% degli italiani all’estero, alle politiche del 2013 il 32,11%. Storicamente, va segnatalto che il "peso" politico degli italiani all’estero incide di più sui referendum che non per le elezioni politiche. In questo caso, come spera Renzi, «se noi ne prendessimo un milione, allora l’ago della bilancia si sposterebbe».
03-12-2016

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