METEO
BORSA
06/05/2024 22:39
Zalando
ESTERI
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale

Rischio attacchi in Italia. Ecco Jihadi John

Relazione al Parlamento dei nostri servizi di Intelligence: cresce l’allerta. Coinvolte anche le donne. Il capo della polizia: «Rischio attentati mai stato così alto»

«Il rischio di attentati nel nostro Paese non è mai stato così alto». Lo scrivono nel testualmente i servizi di Intelligence nazionali nella relazione al Parlamento, sottolineando la possibilità di attentati in arrivo non solo da uomini ma anche donne di combattenti «attratte dall’eroismo dei propri cari, specie se martiri».

Secondo il documento del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), presentato al Parlamento, mogli, familiari o amiche sarebbero coinvolte nella minaccia terroristica al nostro Paese, sebbene non siano emerse ancora progettualità «ostili» riconducibili allo Stato Islamico o ad altre formazioni collegate al jihad globale. Secondo gli 007, infatti, «la minaccia interessa anche l’Italia, potenziale obiettivo di attacchi pure per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità». Una paura «evocata, di fatto, dai reiterati richiami alla conquista di Roma presenti nella propaganda jihadista». Nei giorni scorsi era stato il capo della polizia Pansa a parlare in audizione di «rischio attentanti mai così alto».

Secondo la relazione, l’Italia non solo potrebbe rappresentare una zona di «ripiegamento» per i foreign fighters che dall’Europa sono andati a combattere in Siria, scrive il Dis sottolineando che nel 2014 c’è stato un «significativo incremento» del flusso degli aspiranti combattenti verso i teatri di guerra, ma «lo scenario libico (in particolare, ndr) può trasformarsi in una minaccia diretta per l’Italia, come fattore di destabilizzazione dell’intera regione, ma anche quale potenziale piattaforma per proiezioni terroristiche, vulnus per gli approvvigionamenti energetici, snodo per l’immigrazione clandestina».

Intanto l’emittente britannica Sky News ha pubblicato in esclusiva la prima foto che ritrae il boia dell’Isis noto col nome di "Jihadi John", identificato come Mohamed Emwazi. La foto risale all'epoca in cui il ragazzo, oggi 27enne, frequentava l’Università londinese di Westminster. E mentre montano le polemiche perchè gli 007 di Sua Maestà se lo sarebbero fatti sfuggire, avendo avuto l'occasione di catturarlo addirittura 5 anni fa, il primo ministro britannico David Cameron ha rigettato le accuse rivolte all'intelligence.

27-02-2015

ARTICOLI CORRELATI
Isis, Jihadi John era con al Qaeda prima
 
 
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy