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«Il precariato non si combatte coi cortei»

Attacco frontale del premier Matteo Renzi alla Cgil di Susanna Camusso, nella giornata di chiusura della Leopolda. «Non ridaremo il partito agli ex dirigenti del 25%»

 «Per anni ci siamo divisi in modo profondo
 tra chi voleva combattere il precariato or-
 ganizzando manifestazioni, e chi voleva
 farlo organizzando convegni ma il precaria-
 to si combatte innanzitutto cambiando la
 mentalità delle nostre imprese, e le regole
 del gioco». Questo l’attacco frontale di
 Renzi a Camusso, chiudendo la Leopolda.

Nel suo intervento finale alla kermesse che ha catalizzato il fine settimana del Partito democratico, Renzi ha voluto sottolineare: «A chi va in piazza a manifestare dico, con il rispetto che si deve, che questa storia qui in Europa la porta avanti solo l’Italia, l’idea di cambiare il modo di percepire l'Europa, è del Pd. Io ho chiesto all’Europa di smettere di concentrarsi solo sul rigore e l’austerità, anche se noi teniamo in ordine i conti». E ancora: «Per anni ci siamo divisi in modo profondo tra chi voleva combattere il precariato organizzando manifestazioni, e chi voleva farlo organizzando convegni ma il precariato si combatte innanzitutto cambiando la mentalità delle nostre imprese, e le regole del gioco».

«Quelle come quella di ieri della Cgil sono manifestazioni politiche, e io le rispetto, e non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso, sarà bello capire se è più di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o provare a cambiare il futuro - continua il premier -. Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. È finita l’Italia del rullino».

«Di fronte al mondo che cambia a questa velocità, puoi discutere quanto vuoi ma il posto fisso non c’è più – arringa poi il premier -. Siccome è cambiato tutto, la monogamia aziendale è in crisi, un partito di sinistra che fa: un dibattito ideologico sulla coperta di Linus o chi perde il posto di lavoro trova uno Stato che si prende carico di lui?».

Il presidente del Consiglio e segretario dei democrat ha quindi aggiunto: «Noi siamo qui per dirci tante cose affettuose e piene di entusiasmo, di caricarci a molla quando sentiamo i nostri e siamo qui per indignarci quando leggiamo rappresentazioni di noi banali e prive di rapporto con la realtà». «Questa è la Leopolda - ha detto Renzi - , il luogo è lo stesso ma noi siamo al governo, io, noi, e se siamo al governo non è per occupare una sedia o scaldare il posto o per mantenerci al governo o consolidare noi stessi, ci tocca cambiare il paese, perchè quella bicicletta ce la siamo andati a prendere, ora è arrivato il momento di prenderci terribilmente sul serio».

Poi l’affondo su Bruxelles: «In Europa per me è una battaglia tutte le volte ma non perchè mi metto a litigare sullo zero virgola. Nessuno in Europa è cosi stupido da impiccare un paese ad una virgola ma c’è un atteggiamento, paradossalmente portato da alcuni italiani, per cui l’Italia non solo è un problema». «C’è un atteggiamento tutto italiano di funzionari che pensano in Ue di fare carriera parlando male dell'Italia, un riflesso pavloniano per cui l'Italia è un problema. Ci sono regole in Europa che farebbero diventare euroscettico anche Adenauer».

Passando ai suoi, il capo dell’Esecutivo dice: «C’è chi si imbarazza perchè dopo 25 anni uno riesce a mettere insieme le persone che parlano di politica. A chi ha detto che la Leopolda è imbarazzante diciamo che non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il Pd» ha detto Renzi replicando indirettamente a Rosy Bindi, che ha definito la kermesse imbarazzante. «Noi rispettiamo chi in Parlamento non la pensa come noi - ha aggiunto - che sui singoli provvedimenti ci siano anche voti di coscienza, rispetteremo anche i messaggi offensivi, ma non consentiremo a chi ha detto che la Leopolda è imbarazzante, non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il Pd e di riportarlo dal 41 al 25%. Saremo il partito del futuro. Se uno s’imbarazza perchè se dopo 25 anni che è in Parlamento trova un altro che riesce a portare la gente a fare politica allora gli abbiamo fatto un favore... Tutte le volte che la sinistra radicale ha compiuto uno strappo, ha perso e ha fatto perdere l'Italia».

26-10-2014

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