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«Faccio al massimo due mandati da premier»

Così Matteo Renzi alla Leopolda. Il premier venerdì: «Nel 2011 capii che eravamo scalabili. La piazza non ferma il governo». E poi: «Vittoria sarà cambiare l'Italia»

 Giornata dei "cento tavoli" alla Leopolda.
 Dall’ambiente al cinema, dalle riforme alla
 scuola, alla Leopolda 5 si discute del futu-
 ro del Paese. Un giorno, quello di sabato,
 aperto con un minuto di silenzio per l’ese-
 cuzione della pena di morte per Reyhaneh,
 in Iran, condannata a morte per l’uccisio-
 ne dell’uomo che voleva stuprarla.

Nel suo intervento, sabato, il premier ribadisce: «Ci servono linee concrete e puntuali di richieste che il governo possa portare avanti. Spero che usciate dalla riunione (rivolo al tavolo del Made in Italy, ndr) con una mezza paginetta di proposte concrete». E ancora, rivolgendosi ad un altro tavolo: «Sulla spending review serve confronto serio su quello che abbiamo già iniziato a fare». Renzi aggiunge quindi: «Stiamo facendo un lavoro molto serio sui contenuti: 52 tavoli stamattina e 52 nel pomeriggio», introducendo alcuni interventi tra cui Brunello Cucinelli e Patrizio Bertelli. «Ma per un paio di ore ascolteremo storie di impresa: grandissime aziende, alcune tra le più grandi in Italia, chi vive l'esperienza dell'impresa sociale e storie di piccole imprese. L'obiettivo è riuscire a raccontare come anche in tempi di crisi si possa fare impresa». Il presidente del Consiglio quindi annuncia: «Farò al massimo due mandati, nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023».

Venerdì, aprendo la manifestazione, il premier aveva scandito: «Eravamo un'allegra brigata di sognatori, ora siamo qui e non molliamo». E quindi sottlinea: Alla Leopolda «si propone», mentre la piazza della Cgil «protesta». «Si protesta contro il governo, contro di me», dice quindi Renzi, «ma non ci fermeranno». «Noi iniziammo con l'idea che ci sono delle persone che in Italia impediscono ai giovani di andare avanti, non danno spazio, non consentono di giocarsi le loro opportunità. la Leopolda nasce dall'idea che noi non avevamo voglia di andarcene, ma siamo rimasti qui a provarci fino in fondo: cambieremo l'Italia, cambieremo il Paese».
Renzi poi ricorda: «La Leopolda del 2011 mi ha fatto capire che questo Paese era scalabile, so che questo termine creerà polemiche ma lo dico: per anni ci hanno raccontato che eravamo un Paese chiuso, eppure giorno dopo giorno ci rendevamo conto che si potevano cambiare le cose sul serio, presa, rivoltata e cambiata». E ricorda: «Siamo partiti da 0, ci siamo presi il partito, siamo al governo del paese, stiamo facendo quello che volevamo, abbiamo smentito tutti. Ma non serve a niente se non smentiremo il luogo comune che l'Italia è irriformabile, lo pensano a Bruxelles, a Roma, dietro l'angolo, sono dovunque».

25-10-2014

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