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Aereo malese abbattuto, Usa contro filo-russi

Interfax: «Centrato da un missile». Morti tutti e 298 i passeggeri, tra loro 80 bambini e 100 delegati Onu diretti a convegno sull'Aids. A bordo un italo-olandese

 Un Boeing 777 malese della Malaysia Airli-
 nes è precipitato vicino al confine tra Ucra-
 ina e Russia. L’aereo passeggeri volava da
 Amsterdam a Kuala Lumpur con a bordo
 280 passeggeri e 18 membri dell’equipag-
 gio. L'agenzia di stampa Interfax: «Nella
 zona erano in corso scontri, è stato abbat-
 tuto da un missile». Scontro Mosca-Kiev.

Il velivolo è lo stesso (così com'è la stessa la compagnia), del velivolo scomparso l’8 marzo 2014 nell’Oceano Indiano del Sud. Stando a fonti di stampa, il volo è scomparso dai radar quando si trovava a 10.000 metri di quota, a 80 chilometri da Donetsk. L’arrivo era previsto a Kuala Lumpur domani alle 6.10 (ora locale). Su Twitter la compagnia aerea ha scritto di «aver perso» i contatti con il volo MH17 che viaggiava da Amsterdam a Kuala Lumpur, precisando che l’ultima posizione registrata era nello spazio aereo ucraino. Eurocontrol, l’organizzazione che gestisce il traffico aereo in Europa, ha diramato istruzioni ai piloti di tutto il mondo perché evitino l’area al confine fra Ucraina e Russia. Hanno subito aderito le compagnie francesi, Lufthansa e Alitalia. Dopo la tragedia le borse europee hanno subito un’inversione negativa.

A bordo nessun superstite tra le quasi 300 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Secondo fonti locali i corpi erano sparsi nel raggio di 4 chilometri. La zona è presidiata dai secessionisti filorussi che non lasciano entrare né i soccorritori né gli inquirenti ucraini. A bordo c'erano 298 persone - 283 passeggeri, tra i quali a quanto pare 80 bambini, e 15 componenti dell'equipaggio - e non ci sono sopravvissuti. La lista diffusa dalle autorità parla di 154 olandesi, 27 australiani, 23 malesi, 23 statunitensi (anche se gli Usa non confermano questo dato), 11 indonesiani, 9 britannici, 4 francesi, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini ed un canadese. Di altri passeggeri 35 passeggeri è ignota la nazionalità. Nella notte la Farnesina ha fatto sapere che a bordo c'erano anche un italo-olandese e suo figlio.
Un centinaio di passeggeri, secondo i media, erano diretti in Australia, a Melbourne, per il convegno internazionale dell’Onu sull’Aids in programma dal 20 al 25 luglio.

Immediati i rimpalli di responsabilità tra Kiev e i separatisti-filorussi. «Non siamo stati noi», ha detto ai giornalisti a New York l’inviato russo all’Onu, Vitaly Churkin. Lo stesso dice Kiev: «Le forze armate dell’Ucraina non hanno intrapreso azioni contro nessun obbiettivo aereo - ha spiegato il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko - ma sicuramente si tratta di un atto terrorista». Secondo gli ucraini, comunque, i separatisti avrebbero colpito per l’errore l’aereo della Malaysia Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto ucraino che gli era stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe. Non lontano era in volo un Iliushin 76, con viveri per soldati di Kiev. Ma i separatisti filorussi negano con forza il loro coinvolgimento affermando di non essere in possesso di strumenti di difesa anti-aerea in grado di colpire obiettivi a un’altezza di 10mila metri. I media internazionali parlano di una tesissima telefonata tra Vladimir Putin e Barack Obama.

E mentre i separatisti filorussi dell’est dell’Ucraina hanno annunciato una tregua di quattro giorni per permettere indagini sull'aereo malese precipitato vicino Donetsk, stop che permetterà agli esperti internazionali di accedere all’area per chiarire le cause dell’incidente, gli Usa puntano il dito proprio contro i separatisti filo-russi. A sostenerlo è un rapporto preliminare dei servizi di intelligence di Washington citato dalla Cnn. Gli esperti statunitensi sono infatti al lavoro per accertare le responsabilità della tragedia dell’aereo, anche grazie al fatto che l’area del conflitto, dove è avvenuto l’incidente, è intensamente sorvegliata dai servizi d'intelligence americana fin dall’inizio della crisi. E pare che dopo l’incidente aereo, gli analisti americani abbiano iniziato a lavorare per tracciare la traiettoria del missile che avrebbe colpito l’aereo civile malese e ad ascoltare le intercettazioni in cerca di reazioni o ammissioni da parte dei separatisti. I servizi di sicurezza ucraini (Sbu) hanno pubblicato presunte intercettazioni di separatisti che ammetterebbero di aver abbattuto l’aereo civile.

Lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama dalla Casa Bianca quindi attacca: «Il missile è stato lanciato dala zona occupata dai filorussi e i separatisti hanno ricevuto aiuti dalla Russia: artiglieria pesante, missili anti-aerei e addestramento: è una tragedia globale». Quindi Obama chiede ai russi, ai separatisti e all’Ucraina di aderire a «un immediato cessate-il-fuoco e l’apertura di una inchiesta. Se necessario, ha spiegato il presidente minacciando Mosca, imporremo più sanzioni contro la Russia». Gli Stati Uniti sono pronti a fornire ogni necessaria assistenza all’indagine, tanto che uomini dell’Fbi e della Ntsb (sicurezza aerea Usa) sono diretti in Ucraina, «ma al momento, ha detto ancora Obama, è troppo presto per capire le intenzioni di un attacco del genere».

Intanto resta lo scontro politico. «I responsabili dell’abbattimento dell’aereo devono essere portati davanti alla Corte penale internazionale dell’Aja - tuona il premier ucraino Arseny Yatsenyuk -. La Russia è andata troppo oltre. Si tratta di un crimine internazionale i cui responsabili devono essere giudicati all’Aja». Il presidente russo Vladimir Putin, a sua volta, ha chiesto «un’inchiesta approfondita e obiettiva». Il leader russo sottolinea ancora una volta che la tragedia evidenzia «la necessità di un’urgente soluzione pacifica della grave crisi in Ucraina».

18-07-2014

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