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«Affetto per Silvio, ma il futuro siamo noi»

Il vicepremier: nascono i gruppi Nuovo Centrodestra. Formigoni: siamo 37 al Senato e 23 alla Camera. Schifani si dimette da capogruppo. Fitto: fatti gravissimi

 Terremoto nel centrodestra. È rottura defini-
 tiva infatti tra Angelino Alfano e Silvio Berlu-
 sconi. Fallita l’ultima mediazione, il vicepre-
 mier esce allo scoperto: niente Forza Italia,
 sono pronti i gruppi Nuovo Centrodestra. For-
 migoni: siamo 37 al Senato e 23 alla Camera.
 Renato Schifani si dimette da capogruppo al
 Senato. Fitto attacca: fatti gravissimi.

Oggi «sono qui ad annunciare pubblicamente la nascita dei gruppi parlamentari del Nuovo centrodestra per via di una decisione che mai avremmo creduto di dover assumere e che nasce dal no all'adesione a Fi. Per me questa è stata una scelta dolorosa e amarissima», così sabato Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa. «Credo di aver fatto tutto per evitare questa scelta dolorosa e amara. Molto amara. Siamo però nella stessa coalizione. Ho avuto tanto da Berlusconi, tantissimo e io, nel mio piccolo, credo di aver dato tutto». Il leader di Nuovo centrodestra ha poi confermato che voterà no alla decadenza di Berlusconi. Alfano ha ribadito quanto sia «ingiusta l’applicazione retroattiva legge Severino perché le sanzioni afflittive possono essere applicate solo per il futuro» e aggiunge: «Crediamo che il Pd debba ripensare la decisione e rinviare il voto».

E ancora: «Non potevamo pensare di far precipitare ora il paese in una condizione che avrebbe aggravato la situazione degli italiani. Abbiamo tanti giovani disoccupati e persone che hanno perso il lavoro. Non potevamo dir loro buttiamo adesso giù il governo. Vogliamo cambiare modo di comunicare la politica agli italiani e vogliamo farlo in questi 12 mesi». «Siamo riusciti a far da scudo a politiche della sinistra, scudo ad una deriva di sinistra per realizzare invece nostri programmi e per far scudo a scelte ben diverse se realizzate dalla sinistra- sinistra».

«Noi continuiamo a coltivare un rapporto di profondo affetto nei confronti di Berlusconi» ma siamo «stati costretti a questa scelta. Siamo con tutti e due piedi nel centrodestra. Siamo il movimento politico del futuro» che «senza paura e senza nostalgia» porterà avanti «le proprie idee», ha sottolineato ancora Alfano.

Alfano ha quindi voluto spostare l’attenzione sull’esecutivo di cui è vicepremier: «Questo governo è in piedi da 6 mesi e mezzo. Giudicarlo ora è come assegnare lo scudetto dopo 10 giornate o il Giro d'Italia dopo 4-5 tappe... Quindi non lo si giudichi perché 6 mesi e mezzo sono troppo pochi. Proponiamo un patto agli italiani: vediamo se fra 12 mesi se governo ha raggiunto suoi obiettivi», ha poi rilevato Alfano. «Il governo sarà stabile e noi ci auguriamo che Forza Italia continui a sostenere il governo», ha osservato ancora il vice premier.

«Non aderiamo a Forza Italia» è l’annuncio dell’ex delfino Angelino Alfano al termine di una giornata al cardiopalma, quella di venerdì, con le convulse trattative tra falchi e colombe nel Pdl. «Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia. Questa mia scelta nasce dal fatto che queste settimane mi hanno dato la riprova di quanto abbiano prevalso le forze più estreme all’interno del nostro movimento politico». Quindi rassicura: «Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all’interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall’abbassamento delle tasse». E infine: «Saremo attaccati ma non avremo paura, combatteremo per affermare le nostre idee. Questa sera abbiamo un grande alleato: la nostra buona coscienza, la buona coscienza di chi le ha provate tutte prima di arrivare a questa decisione». Il solo annuncio di Alfano porta con sé un primo risultato simbolico ma di rilievo:  Schifani comunica le proprie dimissioni da capogruppo al Senato. «Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, nato da una costola del Pdl, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente del gruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Madama», fa sapere Schifani.
Raffaele Fitto, figura di spicco del gruppo dei falchi, attaccava quindi a testa bassa: «Da Alfano è venuto un atto gravissimo contro la sua stessa storia e contro Silvio Berlusconi, i nostri programmi e i nostri elettori. Il vero popolo di centrodestra giudicherà».

16-11-2013

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