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Messa dei papabili nelle parrocchie di Roma

I porporati nelle chiese romane a dire messa. Scola: «Edificare con la testimonianza». O’Malley: «Accogliere chi si è perduto». Dolan: «Conclave breve? Speriamo»

 
Nella Capitale, la domenica prima del Concla-
 ve è stata contrassegnata dalla presenza
 dei cardinali nelle parrocchie romane. Una
 domenica a
celebrare messa, come vuole la
 tradizione, ognuno nella chiesa a cui appar-
 tengono dal momento della nomina. Scola:
 «Edificare con la testimonianza». Dolan:
 «Conclave breve? Speriamo».

Nelle varie omelie, diversi i messaggi di natura spirituale che vengono inviati ai fedeli, a due giorni dalla prima votazione per eleggere il successore di Joseph Ratzinger sul Soglio di Pietro. Angelo Scola, arcivescovo di Milano e papabile numero uno dei cardinali italiani, nella basilica dei Santi Apostoli dice: «Il Conclave è ormai imminente, preghiamo perchè lo Spirito Santo offra alla sua chiesa l'uomo che possa condurla sulle orme segnate dai grandi pontefici degli ultimi 150 anni». «Donaci un pastore santo», un Papa che testimoni Gesù e che «edifichi la Chiesa con la testimonianza della sua vita».

Patrick O’Malley, l’arcivescovo di Boston, tra i papabili in assoluto, dice invece che «il padre non complica la vita al figlio che ritorna e la Quaresima è il momento giusto per ritornare a Dio. Un atto di riconciliazione attraverso il ritorno di chi si è perduto. E anche la comunità cristiana dovrebbe fare lo stesso. Proprio le esperienze negative danno valore alla vita. Ognuno è cercatore di felicità e spesso si cerca laddove non è». Il cardinale Usa ha insistito poi sulla figura del figliol prodigo nell’omelia: «Si allontana per fare una vita senza Dio prima nega la realtà spirituale cui appartiene poi però capisce le ragioni che lo allontanano. Il senso della parabola è che Dio è buono e le parole di Gesù sono chiarissime. Lui è più felice per una pecora ritrovata che per 99 perdute».

Secondo il brasiliano Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, che ha detto messa nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, invoca «fiducia nella Chiesa, che faccia bene la sua missione». «Quello che stiamo vivendo è un momento molto bello per la vita della Chiesa, accompagnato dall'interesse della gente in tutto il mondo e della stampa internazionale la gioia e la speranza rinnovino la fede nella Chiesa, che è nelle mani del Signore, il quale l’assiste e non l’abbandona».

Dolan, infine, cardinale di New York, recitando l’omelia nella chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, a Roma, nel quartiere di Monte Mario, sottolinea: «Vedo una grande folla, facciamo due collette». E si lascia sfuggire un auspicio: «Conclave breve? speriamo», per poi confessare di sentirsi «come il figliol prodigo» citando il Vangelo del giorno, «perchè sono tornato in questa parrocchia».

10-03-2013

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