Regioni, la politica "vede" le spese pazze
Passera: «Commissariare gli enti non virtuosi». Napolitano: «Non soloo malcostume». Proposta di Formigoni: «Aboliamole e istituiamo tre aree: Nord, Centro e Sud»
Lo scandalo si allarga sempre di più, con il faro della Guardia di Finanza che si accende sulle amministrazioni regionali e le loro spese “pazze” fatte coi soldi dei contribuenti, così il ministro dello Sviluppo Economico passa al- l’attacco: «Bisogna premiare le amministra- zioni virtuose, commissariare sul serio quelle che non lo sono per rimetterle a posto».
Intervenuto agli Stati generali della Lega a Torino, Corrado Passera non etra direttamente nel merito di quanto accaduto nel Lazio, o della notizia di venerdì degli accertamenti in Piemonte ed Emilia Romagna, ma fa capire che la questione è sicuramente all’attenzione del governo. Poi parla di economia: l’andamento del Pil, ha detto, è «più o meno in linea di quanto era ragionevole aspettarsi. Il nostro Paese - ha spiegato Passera - era vicinissimo a perdere la sua sovranità, indipendenza e dignità. Un Paese amministrato da commissari esterni sarebbe diventato di serie B. Tutti insieme siamo riusciti a evitarlo». «Dobbiamo essere tutti consapevoli - ha aggiunto - che l'obiettivo è quello di abbassare le tasse, a partire da quella sul lavoro e sulle imprese». Ma «in un momento di salvataggio del Paese e di recupero della credibilità internazionale, farlo subito avrebbe fatto crollare il progetto». Intervento decisivo per il rilancio del sistema produttivo italiano, sarà quello delle banche, continua il ministro: «La gran parte dei Paesi ha avuto problemi colossali con il sistema bancario ma l'Italia in termini di concorrenza e di misure per il sistema bancario ha fatto meglio dell'Europa». «Una parte importante dei soldi della Bce - ha specificato - sono andati a coprire quella parte del bilancio delle banche che si era svuotata perché non avevano più credito sul mercato internazionale. Oggi ci sono le risorse patrimoniali e di liquidità per fare di più». Da Passera una considerazione poi anche sul fronte del lavoro: «Oltre i disoccupati, che sono già tanti, nel nostro Paese sono aumentati gli inoccupati cioè quelli che il lavoro non lo cercano. La somma delle persone a disagio che rientrano in questa categoria è di molti milioni più di quelli che oggi sono rappresentati nell'indice di disoccupazione. Questo è il tema numero uno». Poi il ministro ha fatto cenno a una tematica cara alla Lega Nord: «Noi non abbiamo realizzato il federalismo di cui c'è bisogno. Federalismo vuol dire che sia chiaro chi fa che cosa e il livello delle responsabilità. L’Italia - ha aggiunto - è un Paese troppo diverso per poter fare le cose tutte al centro. Un Paese in cui il processo decisionale si è totalmente imballato».
In giornata, poi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riferendosi alla tempesta sulle spese dei consigli regionali, dichiara da Cesena: «Bisogna saper vedere tutti gli aspetti di determinate istituzioni e non cogliere solo il lato negativo di malcostume o peggio che si può annidare e che poi viene rivelato dagli episodi di questi giorni». Al termine dell’inaugurazione del Tecnogym Village, ai cronisti che gli chiedono un commento sul malaffare nelle regioni, Napolitano ha risposto: «Nelle regioni succedono anche cose come queste, nelle regioni intese come realtà territoriali e anche come istituzioni. Perché questa fabbrica, come ci ha detto Nerio Alessandri (il patron di Tecnogym, ndr), è nata con la collaborazione delle istituzioni, in modo particolare quelle regionali».
Intanto Roberto Formigoni lancia la sua proposta: abolire le regioni esistenti e creare tre macroaree nel Nord, nel Centro e nel Sud d’Italia. Intervenuto sabato al convegno «Ripartiamo dal Nord per far crescere l'Italia» della Fondazione «Liberamente», promossa da esponenti Pdl come Mariastella Gelmini e Franco Frattini, il presidente della Lombardia dichiara: «Per abbassare i costi della politica è arrivato il momento di porre il nodo del riordino delle regioni, che sono troppe e troppo piccole. Ci vogliono meno regioni e regioni più grandi». In particolare, una macroregione del Nord «servirebbe per dare più fiato alle famiglie, alle imprese e all’economia». «Le Regioni faranno saltare 331 posti di consiglieri regionali su un totale di 1.111, pari a una riduzione del 30% dei posti attuali. Anche il Parlamento segua il nostro esempio: è ora di dimezzare il numero dei deputati e dei senatori». È questa la proposta lanciata da Roberto Formigoni nel nuovo Forcaffè, il webeditoriale online. |