Riceve lettera di licenziamento e si uccide
L’uomo è stato trovato impiccato nello stabile in cui faceva il portiere. Dopo la comunicazione dell’interruzione del rapporto di lavoro avrebbe dovuto andarsene
Altro dramma della disperazione dovuto alla crisi economica: lunedì mattina il portiere di uno stabile si è impiccato nella sua abitazio- ne di corso Garibaldi, a Napoli. L’uomo, 55 anni, aveva ricevuto una lettera di licenzia- mento e, nei prossimi mesi, avrebbe dovuto lasciare la casa dove viveva. Il portiere era divorziato e aveva due figli.
Ai condomini era sempre apparso come una persona dal carattere forte ma, stando a fonti di stampa, negli ultimi tempi era depresso anche a seguito della morte di sua madre e della separazione dalla moglie. Nel prossimo ottobre avrebbe dovuto lasciare l’alloggio da portiere in cui abitava. Giorni fa, però, i proprietari avevano fatto un sopralluogo per metterla in vendita, facendogli forse presagire un anticipo del suo allontanamento, e forse anche questo ha inciso sulla sua drastica decisione.
Solo domenica la notizia di un imprenditore che si è tolto la vita venerdì, sparandosi in una vigna di sua proprietà: la sua azienda era in crisi e non poteva più offrire lavoro nemmeno ai suoi due figli. |