METEO
BORSA
07/05/2024 12:38
Zalando
CRONACA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale
Agire

Napolitano: «No a demagoghi e antipolitica»

Il Presidente (che va all’Altare della Patria) per il 25 aprile: «Inammissibili visioni ristrette e divisioni». Monti: «Superare difficoltà come per la Liberazione»

 Giorgio Napolitano, aprendo le celebrazioni
 per l’anniversario della Liberazione al Quiri-
 nale, prima di recarsi all’Altare della Patria,
 ha detto che il 25 aprile. Per il capo dello
 Stato sono «inammissibili visioni ristrette e
 divisioni». Il presidente del Consiglio, Mario
 Monti, invita a «superare difficoltà come
 per la Liberazione».

Il 25 aprile, continua poi Napolitano, «è la festa di tutto il popolo e la nazione italiana». E «nessuna ricaduta in visioni ristrette e divisive del passato, dopo lo sforzo paziente compiuto per superarle, è oggi ammissibile». Anche per bloccare le polemiche che, puntuali come ogni anno, arrivano a ridosso della ricorrenza e che ovviamente non sono mancate anche per il 2012. Il Presidente, accompagnato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, e dai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini, ha quindi deposto una corona d’alloro davanti alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. Presenti dopo le polemiche sulla partecipazione alle celebrazioni anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. All’arrivo Napolitano è stato salutato dai picchetti d’onore dei Carabinieri, della Marina, dell'Esercito, dell'Aeronautica e della Guardia di Finanza. Schierati ai lati della scalinata del Vittoriano in alta uniforme i corazzieri.
All’Altare della Patria c’era anche il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, il quale risponde così ai cronisti che gli chiedono un commento al fatto che non è stato invitato dal corteo dell’Anpi per celebrare la Liberazione: «Non è pervenuto nessun invito ufficiale, ne prendo atto senza farne un dramma. Ci sono molti modi - osserva Alemanno - per ricordare il 25 aprile e faremo in modo che la città di Roma ricordi l’anniversario».

Più tardi, In Piazza del Popolo a Pesaro, Napolitano chiede di «varare una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti, e non di votare dei nominati dai capi dei partiti». Il Presidente sottolinea come oggi si siano create le condizioni «più favorevoli. Non esitino e non tardino i partiti a muoversi concretamente nel trovare l'accordo sulle riforme necessarie per il Paese». «Dinanzi alla crisi che ha investito l’Italia e l’Europa, abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resistenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderogabile - ha detto il Presidente della Repubblica -. Occorre impegnarsi perché dove si è creato del marcio venga estirpato, perché i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo». «Diversi partiti» dalla Resistenza in poi «sono scomparsi, altri si sono trasformati, ne sono nati di nuovi e tutti hanno mostrato limiti e compiuto errori, ma rifiutarli in quanto tali dove mai può portare». Poi in un passaggio del suo discorso: «Ci si fermi a ricordare ed a riflettere prima di scagliarsi contro la politica». «I partiti facciano la propria parte, si rinnovino per non dare fiato alla cieca sfiducia contro i partiti e a qualche demagogo di turno».
Riferendosi poi alle riforme da approvare in Parlamento, Napolitano ha aggiunto: «È oggi possibile concordare in Parlamento soluzioni che sono divenute urgenti, anzi indilazionabili».

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, a sua volta dice che come l’Italia riuscì a liberarsi dall’occupazione nazifascista, ora deve imparare a liberarsi da «alcuni modi di pensare e di vivere» che le hanno finora impedito di pensare al futuro delle prossime generazioni. Monti, al termine della visita al museo di via Tasso, traccia un parallelo tra liberazione e uscita dalla crisi economica. È questo il messaggio che il premier ha voluto inviare al Paese nella giornata di celebrazione per il 25 aprile. Per Monti «si tratta di rigenerare un’esperienza di liberazione, meno drammatica, certo, ma di liberazione da alcuni modi di pensare e vivere a cui ci eravamo abituati e che impedivano al Paese di proiettarsi nel futuro. Sui muri di questo museo - ha aggiunto Monti - c’è l'evidenza di un’esperienza drammatica di tanti giovani che hanno contribuito, con le loro sofferenze, a liberare il Paese. «Non esistono facili vie di uscita, né scorciatoie per superare la crisi. Il rigore porterà gradualmente alla crescita sostenibile e al lavoro», ha detto Monti tracciando un parallelo tra la Liberazione dai nazifascisti e l’attuale fase di crisi economica. «Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune». «La Resistenza è, con il Risorgimento, uno dei pilastri su cui sono fondate la nostra democrazia e nostra libertà, beni inalienabili dell'individuo - ha quindi detto il presidente del Consiglio -. La visita di queste stanze è stata per me commovente: su queste pareti è testimoniata l’esperienza di chi ha sofferto per il Paese che ci richiama al fatto che il 25 Aprile è la Festa di Liberazione di tutti gli italiani».

25-04-2012

ARTICOLI CORRELATI
Corteo Anpi, a Roma «lite» sulla Polverini
 
 
 
 
 

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy