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Gazzetta Ufficiale
Le intelligence: Mosca ammassa truppe a est

Biden promette l’invio di altri 700 milioni di dollari in armi e accusa Putin di genocidio. Macron: piano con le parole. Cremlino: inaccettabili accuse di Biden. Mariupol vicina allo stremo

La Russia sta nuovamente ammassando truppe al confine orientale ucraino. Lo scrive oggi il Guardian, che cita le immagini satellitari del fine settimana fornite da Maxar Technologies nel quale si vedrebbe un convoglio di mezzi corazzati e camion su un’autostrada nei pressi del villaggio di Vilkhuvatka, vicino Kharkiv, mentre un altro convoglio si scorge a Bilokurakyne, nella regione di Lugansk. Altre immagini mostrano aree di dispiegamento e attrezzature con alcuni veicoli che hanno la sigla Z nella base aerea di Kherson, nel sud.

Intanto sono 13 i crematori mobili che le forze russe stanno utilizzando a Mariupol per rimuovere i corpi dei civili uccisi, secondo quanto rende noto su Telegram il dipartimento di intelligence del ministero della Difesa ucraino. Già il 6 aprile scorso il Comune di Mariupol aveva parlato di forni crematori mobili allestiti dai russi per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le loro tracce dei crimini contro i civili. I russi, si legge in un rapporto, «stanno tentando di identificare attraverso i campi di filtraggio coloro che hanno assistito alle atrocità ed eliminarli». Sul campo proseguono i preparativi per l’attesa offensiva russa. Ma la Russia considera i veicoli statunitensi e della Nato che trasportano armi e munizioni attraverso il territorio dell’Ucraina come obiettivi militari legittimi: lo ha detto alla Tass il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov. «Avvisiamo che i mezzi di trasporto Usa-Nato che trasportano munizioni e armi attraverso il territorio dell’Ucraina saranno visti da noi come obiettivi militari legittimi. I tentativi da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali di rallentare l’operazione speciale russa in Ucraina saranno frenati».

Durissime le accuse che arrivano da Washington. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, attacca frontalmente Vladimir Putin, accusandolo di compiere un genocidio in Ucraina. «Sì, ho parlato di genocidio perché è sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l’idea di essere ucraini. Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me». Le accuse nel giorno in cui gli Stati Uniti decidono l'invio di altre centinaia di milioni di dollari in assistenza militare all’Ucraina: circa 700 milioni, che si aggiungono agli stanziamenti già decisi in precedenza. Ma la paroal "genocidio" è furoi scala per il presidente francese Emmanuel Macron. «Quello che sta succedendo è di una brutalità senza precedenti, ma allo stesso tempo guardo ai fatti e voglio cercare il più possibile di continuare a essere in grado di fermare questa guerra e ricostruire la pace, quindi non sono sicuro che l’escalation delle parole serva alla causa», ha detto Macron a France 2. Contro Biden anche il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian: la Cina «ha sempre sostenuto che sull’Ucraina la massima priorità per tutte le parti interessate è mantenere la calma e la moderazione, cessare il fuoco e fermare la guerra il prima possibile, evitando una crisi umanitaria su larga scala. Qualsiasi sforzo della comunità internazionale dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente gli scenari». Per Mosca è «inaccettabile» che il presidente Usa Joe Biden accusi Vladimir Putin di genocidio.
13-04-2022

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