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TAJANI CONSEGNA PREMIO LUX 2017 AL FILM SAMI BLOOD
Sámi Blood, film in coproduzione svedese, norvegese e danese, ha vinto l'11a edizione del Premio LUX del Parlamento europeo. Le attrici saamiche Lene Cecilia Sparrok e Mia Sparrok hanno ricevuto ieri il premio nell’aula del Parlamento europeo di Strasburgo dal Presidente del PE, Antonio Tajani. Il film, realizzato dalla regista svedese Amanda Kernell e votato come vincitore dai deputati del Parlamento europeo, ha trionfato sugli altri due finalisti - BPM (100 Beats Per Minute) di Robin Campillo e Western di Valeska Grisebach - e racconta la storia commovente di una giovane ragazza saamica che abbandona la sua comunità perché sogna una vita diversa, ma che per perseguire il suo obiettivo dovrà affrontare comportamenti razzisti. I Sami sono una popolazione indigena di circa 75 mila abitanti, stanziati per lo più nelle regioni settentrionali della Finlandia e della Svezia, con una propria storia, cultura ed attività lavorative. La popolazione, come tutta la regione della Lapponia, non ha uno status politico indipendente, e spesso sono confusi con i Lapponi che in realtà sono tutti gli abitanti della provincia della Lapponia seppur non facenti parte dell’etnia Sami. La storia di questo popolo non è particolarmente antica, anzi se ne conoscono i primi accenni nel 1555 quando uno svedese di nome Olaus Magnus pubblicò a Roma il testo “Historia de Gentibus Septentrionalibus”, in cui era ovviamente narrata la storia di queste genti. Precedentemente si conosceva qualcosa di questo popolo solamente a livello di leggende e storie fantastiche da parte di autori medioevali. Si raccontava addirittura di amazzoni che potevano rimanere incinte solamente bevendo dell’acqua, di uomini verdi e di cannibalismi! I Sami erano per lo più allevatori di renne, pescatori e dediti alla caccia. Erano nomadi che si spostavano in slitta trainata da renne e abitavano in capanne chiamate kota (per intenderci capanne della stessa forma di quelle degli indiani d’America) oppure in tende che avevano il nome di Layvu. E proprio l’allevamento di renne per i Sami è sempre stato uno degli elementi più importanti della loro cultura: tramite questa attività riuscirono a sopravvivere per secoli e secoli; dalle renne infatti potevano procurarsi cibo, latte e dai loro corpi pelli per gli abiti, per le loro case, ossa e corna per fabbricare utensili e strumenti di caccia e lavoro. In generale l’allevamento li portava a dover trascorrere l’inverno in terre completamente in pianura, mentre nei mesi più caldi, si rifugiavano nei pascoli montani. Il Presidente Tajani si è congratulato con i tre finalisti e con la troupe cinematografica vincitrice, e ha dichiarato: "Il Premio Lux è l'avanguardia della promozione del cinema made in Europe, della nostra industria creativa e della nostra diversità culturale e linguistica. La settima arte è nata qui in Europa. Il cinema rappresenta un motore di cultura, valori e dialogo. Questa edizione spiana la strada a una proficua edizione 2018, anno del patrimonio culturale europeo. Il patrimonio culturale non è composto solo da letteratura e arte. È fatto anche delle storie che raccontiamo e dai film che guardiamo. È il tessuto della nostra vita. “Quest'anno, i finalisti sono stati tre film che affrontano i temi che discutiamo qui al Parlamento. Il Premio LUX mira a difendere l'identità culturale europea, così come l'industria cinematografica europea, che rappresenta un grande settore dell'economia europea e che coinvolge molti professionisti e aziende. Il premio merita di essere sostenuto e combattuto perchè non possiamo accettare una perdita di competitività in questo settore a causa dell’uso di lingue che non sono certamente note come l'inglese, soprattutto a causa dell'alta qualità del lavoro svolto oggi . Al di là delle questioni politiche e delle ideologie, il Parlamento europeo sarà sempre lì a sostenere i professionisti del cinema, perché crediamo nel loro lavoro", ha aggiunto.
Le attrici saamiche Lene Cecilia Sparrok e Mia Sparrok, che giocano i ruoli principali nel film di Kernell, hanno anche espresso una dichiarazione sui loro popoli: "Siamo ancora qui; noi ancora esistiamo. Ogni giorno, la nostra gente vede gli effetti del pensiero coloniale e razzista, così come il cambiamento climatico. Sarà costruito un enorme parco eolico in Norvegia, nell'area meridionale del Sámi, che sta interessandoci profondamente. L'ONU sostiene che la nostra lingua è quasi estinta. Ricevere questo premio sembra una retribuzione per le generazioni più vecchie di persone saamiche che sono state trattate come cittadini minori - e speriamo che l'Unione europea metta fine a questo in modo da poter tutti smettere di pensare in termini di "noi" e "loro". |
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Da Strasburgo, Luigi Piccarozzi |
15-11-2017
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