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Salta la sanatoria sui contanti non dichiarati
Marcia indietro sul forfait al 35%: si torna alle aliquote progressive. Nel decreto fiscale l'imposta flat viene sostituita dalla voluntary disclosure del 2015
Il governo fa marcia indietro sul regime forfettario per i capitali "sommersi": addio alla tassazione flat al 35% sull'emersione dei contanti. Il dietrofront sarebbe contenuto nell'ultima versione del decreto fiscale: l'imposta flat sarebbe stata eliminata, sostituita con le normali aliquote progressive sui redditi.
In sintesi, si tornerebbe alla voluntary disclosure in versione originale, quella del 2015, che imponeva ai contribuenti anche di dimostrare la provenienza delle somme sanate. Il provvedimento sulla tassazione al 35%, ribattezzata la "salva-Corona", aveva sollevato molte polemiche, a iniziare dall'Agenzia delle Entrate e da Equitalia, perché considerato una sanatoria e uno scivolo a disposizione dei più ricchi.
Sul fronte delle cartelle, stando a quanto annunciato da Equitalia, la "finestra" che concedeva 60 giorni di tempo a quei contribuenti che erano decaduti dal proprio piano di rateizzazione concordato con la società di riscossione si è chiusa il 20 ottobre scorso con un vero e proprio boom: circa 100 mila richieste di riammissione alla rateizzazione. Dal 20 agosto scorso, sono stati rimessi in rateizzazione circa 3 miliardi, anche se per il dato definitivo bisognerà attendere che sia lavorata l'ultima parte, il 5% del totale, delle istanze pervenute. |
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22-10-2016
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