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Renzi alla Camera: non tagliamo la sanità

Questione time alla Camera: «Su cure pronti a cambiare non è vero che tagliamo finanziamenti». «Ue faccia quello che deve, noi togliamo la tassa sulla prima casa»

«Deve essere chiaro che sulla Sanità questo Paese non sta tagliano, poi possiamo discutere su come impiegare questi denari. Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro destinati al Ssn, quest'anno 110 l'anno prossimo 111. È l'unico settore dove c'è stato un aumento del 40% rispetto al 2002». Così Matteo Renzi alla Camera, nel corso del question time.

Il premier dice poi «che si debba investire nella Sanità è un dato oggettivo perchè la gente invecchia e come avrebbe detto il buon Woody Allen è sempre meglio dell'alternativa. Non ci sono tagli nella sanità ma dobbiamo dare un messaggio di tranquillità e se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato qualche settimana fa, siamo pronti a farlo, anche perchè non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si tagliano le cure. Dunque disponibilità totale a ragionare, discutere e confrontarsi». E sottolinea: «Deve essere chiaro, dunque, che sulla sanità non si sta tagliando. Poi possiamo discutere di come spendere e possiamo farlo sia con consultazioni web sia ascoltando i medici». Il premier porta quindi anche un esempio di come si potrebbe intervenire: «La società italiana di medicina interna ha affermato che su 64 milioni di visite specialistiche il 10% non è appropriato. Io non lo so ma possiamo discuterne».
«Abbiamo dati diversi su quanto avvenuto in questi anni in Sanità. Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro del fondo sanitario nazionale; nel 2013 erano 106, quest'anno sono 110 e il prossimo anno saranno 111».

Nel corso del dibattito, Renzi ha parlato anche di altro. «Nel primo anno e mezzo di governo la priorità è stata il salvataggio dell'industria manifatturiera e il lavoro per passare dal segno meno al segno più di tutti gli indicatori economici. Questa prima fase aveva come scopo portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili e ora possiamo dire: missione compiuta». E ancora: «Il tentativo è quello di portare nelle nostre aziende un percorso di digitalizzazione per un nuovo percorso produttivo. Sono certo che ce la faremo. Ciò che il governo sta facendo - ha aggiunto - è approccio onnicomprensivo che tenga insieme non solo industria 4.0, ma partendo da essa attuare tutte le parti collegate: banda larga, competenza per applicare alternanza scuola-lavoro, canalizzazione delle risorse». «Dopo 20 anni di balletto a cui ha contribuito anche la politica, 'tolgo, rimetto, rimetto solo per alcuni', si elimina la tassa sulla prima casa per tutti e per sempre. L'Ue faccia ciò che deve fare e noi facciamo quello che dobbiamo fare noi». Lo ha detto il premier Matteo Renzi precisando che: «Il punto centrale deve essere che l'abolizione della tassa sulla prima casa non deve pesare sui Comuni. Altrimenti si lede il patto di fiducia con i sindaci».

30-09-2015

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