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Immunità parlamentare, Orlando apre a riforma

A "In Onda" su La 7, il Gaardasigilli ipotizza: si potrebbe affidata ad un organo terzo come la Consulta la decisione sulle richieste di arresto dei parlamentari

Cambiare l’immunità parlamentare? «È una riflessione seria che si può fare, la discussione ormai è più di carattere politico e si guarda poco al merito». A dirlo in mattinata è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenuto nel corso della trasmissione “In Onda” su La 7. Il Guardasigilli ipotizza che potrebbe essere affidata ad un organo terzo come la Corte Costituzionale la decisione sulle richieste di arresto per i parlamentari.

«Ormai si è rovesciato lo schema», dice Orlando: se nel passato le richieste a carico di deputati e senatori venivano regolarmente rispedite al mittente, «adesso nella stragrande maggioranza dei casi vengono accettate». Sottrarre la materia allo stesso Parlamento è possibile perché questa «viene spesso caricata di significato politico e si guarda poco al merito. Bisogna però rivedere la costituzione. E non significa rivedere le ragioni di quell’istituto». Orlando osserva quindi che la valutazione sulla congruità o meno della richiesta di arresto di un parlamentare, avanzata dalla magistratura, «la dovrebbe fare un soggetto terzo che non può essere né la magistratura stessa e nemmeno il Parlamento». Dunque la Consulta, per esempio.

04-08-2015


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