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Incontro tra Renzi e Obama alla Casa Bianca

Viaggio di Stato del presidente del Consiglio, venerdì la visita del premier dal Presidente. Alla Georgetown University: «Costruiremo un Paese dove il merito conta»

È con una battuta che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha salutato la stampa italiana entrata per pochi secondi nello studio ovale dove il leader americano sta tenendo un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi: «Buongiorno. That’s it», ha detto tra i sorrisi dei presenti.

È iniziato così, dopo l’uscita dei corrispondenti della stampa, il faccia a faccia nello Studio Ovale tra Obama e Renzi. All’incontro anche il vicepresidente americano, Joe Biden, e il segretario di Stato John Kerry.

La visita negli Stai Uniti del presidente del Consiglio Matteo Renzi, iniziata giovedì, ha avuto come prima tappa la Georgetown University di Washington: «Per troppo tempo però il nostro Paese è stata la bella addormentata nel bosco, come se il meglio fosse già accaduto e potessimo vivere il presente solo sognando il nostro grande passato - ha detto il premier -. Ma noi siamo qui per svegliare la bella addormentata, noi siamo qui per dare un indirizzo al futuro».

Nel suo discorso nel prestigioso ateneo, il premier ha quindi rimarcato che «la cultura è l’obiettivo del terrorismo perché contiene l’idea del futuro». Renzi ha ricordato di aver visitato l’università di Washington «quando ero sindaco di Firenze» e «ora inizio il soggiorno nella capitale del mondo da questa università». «Il futuro è più interessante del passato addirittura in Italia - ha continuato Renzi - alla Georgetown University, sostenendo che «la vera sfida del mio Paese è essere non più rivolti al passato ma tentare una nuova strada». «In Italia prima ci sono le elezioni e solo dopo si decide il premier... ci sarebbe da piangere ma io ho deciso di cambiare: l’Italicum sarà approvato nelle prossime settimane».

«Cambieremo l'Italia e quando voi tornerete, anche solo per le vacanze, troverete un paese diverso». Così il capo dell’Esecutivo parlando agli studenti, alcuni anche italiani, della Georgetown. Citando Kennedy, il premier ha detto che «la politica deve fare le riforme, fare buone leggi e investire nella crescita ma non si può rendere il futuro migliore senza il coraggio». E anticipa qualcosa della visita del pomeriggio: «Oggi a Obama dirò che l’Italia continuerà il suo impegno» per stabilizzare la situazione in Libia. Non è solo una questione di sicurezza ma anche di umanità perché stiamo parlando di esseri umani».

17-04-2015


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