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Panama, storico faccia a faccia Obama-Castro

Dopo oltre 50 anni, un presidente degli Stati Uniti e un presidente cubano sono stati visti seduti uno accanto all’altro. L’evento al summit delle Americhe a Panama

Barack Obama e Raul Castro cancellano definitivamente un pezzo (uno degli ultimi) di Guerra Fredda. Tra sorrisi, strette di mano e «conversazione schietta e fruttuosa», dopo oltre 50 anni, ecco che è andato in scena lo storico faccia a faccia tra i presidenti cubano, Raul Castro, e appunto, il capo della Casa Bianca, Barack Obama. L’evento al vertice delle Americhe a Panama.

I due leader offrono quindi al mondo un ulteriore e inequivocabile segnale della svolta storica in corso tra Cuba e Stati Uniti. Castro e Obama si sono seduti l’uno a fianco all’altro in una piccola sala conferenza a Panama, a margine del settimo Summit delle Americhe cui entrambi hanno preso parte: per Cuba era la prima volta, visto che non era mai stata invitata prima. «Questo è ovviamente un incontro storico», ha detto Obama prendendo per primo la parola durante il faccia a faccia con Raul Castro. Il capo della Casa Bianca ha detto di voler «voltare pagina» rispetto alle vecchie divisioni.

Secondo il Presidente Usa, la storia tra Stati Uniti e Cuba è complicata, tuttavia dopo 50 anni di politiche che non hanno funzionato «era tempo che tentassimo qualcosa di diverso». Adesso, ha aggiunto, «siamo nella posizione di poter cambiare strada verso il futuro». Col tempo, secondo il presidente degli Stati Uniti, «è possibile per noi voltare pagina e sviluppare un nuovo rapporto tra i nostri due Paesi».

La parola è quindi passata a Raul Castro: «Siamo disposti a discutere di tutto ma c’è bisogno di pazienza, molta pazienza». Il presidente cubano, 83 anni, che ha preso le redini del Paese nel 2008 quando il fratello si è fatto da parte per motivi di salute, ha sottolineato che ci possono essere differenze «con rispetto delle idee altrui». Castro, parlando in spagnolo, ha anche affermato di essere d’accordo con quanto detto da Obama prima di lui. Poi è tornato a sottolineare come nulla sia statico, «possiamo essere in disaccordo oggi su qualcosa su cui potremmo trovarci d’accordo domani».

10-04-2015


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