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«Cristiani uccisi nel silenzio complice»

In migliaia al Colosseo per la Via Crucis. Papa Francesco ricorda i cristiani trucidati: «Perseguitati e crocifissi sotto i nostri occhi con il silenzio complice»

«Adesso torniamo a casa col ricordo di Gesù, della sua passione, del suo grande amore, e anche con la speranza della sua gloriosa resurrezione». Così Papa Francesco al Colosseo per la Via Crucis, acclamato dalle grida di «viva il Papa». Al solenne rito hanno preso parte decine di migliaia di persone. «Fidatevi della misericordia di Dio, che perdona tutti i nostri peccati»«Fidatevi della misericordia di Dio, che perdona tutti i nostri peccati».

Papa Bergoglio ha ricordato anche le ferite del crocifisso e della umanità, accennando ad alcuni dei temi delle meditazioni. In primo piano i cristiani perseguitati, le vittime della violenza. «In te venduto e crocifisso - ha detto il Pontefice - vediamo i nostri consueti tradimenti e quotidiane infedeltà, nel tuo viso sfigurato vediamo la brutalità dei nostri peccati, la crudeltà del nostro cuore e azioni», «vediamo tutti gli abbandonati della società», «i corpi dei nostri fratelli abbandonati lungo le strade, sfigurati dalla nostra negligenza e indifferenza». «La sete del tuo padre misericordioso che in te ha voluto abbracciare, perdonare e salvare tutta l’umanità - ha proseguito il Pontefice - ci fa pensare alla sete dei i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per a loro fede in te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice».

Il Papa ha ricordato poi che «che Dio non dimentica mai i suoi figli e non si stanca mai di perdonarci e abbracciarci con sua misericordia, e non dobbiamo stancarci mai di chiedere perdono e credere nella misericordia di Cristo». Anche in questo breve discorso finale dunque il Papa ha ricordato i cristiani perseguitati, tema purtroppo del giorno, a causa dell’attacco di ieri a un collegio in Kenya, per il quale attacco papa Francesco aveva espresso al mattino la propria condanna, stigmatizzando in particolare la «brutalità» della violenza.

Bergolgio non si è dimenticato poi delle famiglie, malati, suore e immigrati ma anche dei bambini, soprattutto quelli sfruttati e abusati. «Nella sofferenza del Dio fatto uomo c’è quanto oggi viene ferito da odio, falsità o cuori di pietra», ha sottolineato il vescovo nel suo commento, paragonando «l’immagine di Gesù spogliato delle vesti e umiliato al traffico di esseri umani, alla condizione dei bambini soldato, alla schiavitù, ai minori abusati».

03-04-2015

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