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Kamikaze Is nelle moschee a Sana'a: è strage

Secondo alcune testimonianze, tre attentatori si sono fatti saltare in aria all'esterno delle moschee, nel centro della capitale yemenita. Decine e decine le vittime

Sarebbero stati tre i kamikaze che si sono fatti saltare in aria all’esterno delle moschee del centro di Sana'a, capitale yemenita, luoghi di culto frequentati da dirigenti e sostenitori degli Huthi, i ribelli sciiti che dal settembre scorso controllano la città e che in gennaio hanno sciolto Parlamento e governo. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira.

Secondo un corrispondente, i morti e i feriti potrebbero essere diverse «decine», addirittura oltre 140. Il primo attacco è avvenuto nella moschea al-Badr, nel sud di Sana'a. Il secondo attentatore si è fatto saltare in aria all’ingresso del luogo di culto, mentre i fedeli erano in fuga. Il terzo attentato suicida ha preso di mira la moschea di al-Hashahush, nel nord della capitale. Circa 300 i feriti. Secondo il sito Site l'Isis avrebbe rivendicato gli attacchi ma l'informazione non è confermata. Dietro alla strage potrebbe esserci la cellula yemenita di al Qaeda.

La televisione Al Jazeera ha riferito che «gli attentati dinamitardi sarebbero stati compiuti da un gruppo di kamikaze che si sono fatti saltare in aria». Gli Huthi, come le forze armate regolari, sono presi di mira in attacchi e attentati compiuti dal Al Qaida nello Yemen, che gli Usa considerano la branca più pericolosa della rete terroristica a livello planetario. Il doppio attentato arriva all’indomani degli scontri a Aden, nel Sud del Paese, tra truppe fedeli rispettivamente al presidente Abed Rabbo Mansur Hadi e al suo predecessore Ali Abdullah Saleh. Hadi si è rifugiato a Aden, la ex capitale dello Yemen del Sud, nel febbraio scorso, dopo essere fuggito da Sana'a, dove gli Huthi lo tenevano ai domiciliari.

20-03-2015

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