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Obama a Selma: «La nostra marcia non è finita»

Sabato nuovo caso negli Usa: un agente intervenuto per sedare una lite, ha avuto una colluttazione con un ragazzo di colore di 19 anni disarmato e gli ha sparato

Mentre la Casa Bianca è impegnata a denunciare la questione razziale in America, con il presidente americano che sabato si reca a Selma, in Alabama, per commemorare i 50 anni della tragica marcia per chiedere il diritto di voto agli afroamericani, in Wisconsin un poliziotto intervenuto per sedare una lite ha avuto una colluttazione con un ragazzo di colore di 19 anni disarmato e gli ha sparato, uccidendolo.

L’episodio è stato reso noto dalla stessa polizia locale, la quale ha spiegatoche il giovane era sospettato per una recente aggressione. Alla notizia della morte del ragazzo, decine di persone sono scese in piazza nella città di Madison per manifestare contro la polizia. Il capo della polizia locale ha ammesso che dalle prime indagini non risulta che il 19enne, identificato come Anthony Robinson, fosse armato.

Come accennato, l’omicidio arriva proprio nel giorno del cinquantesimo anniversario del “Bloody Sunday” di Selma, l’evento che cambiò la storia dei neri d’America e del movimento per la difesa dei diritti civili. Quella terribile giornata, infatti, viene ricordata per la brutale repressione messa in campo dalla polizia che colpì senza pietà i partecipanti alla marcia pacifica di 500 attivisti guidata da Martin Luther King. «Il lavoro non è concluso». Così Barack Obama, da Selma, in Alabama, ha voluto ricordare quanto ancora ci sia da fare in America per superare le ingiustizie e le divisioni razziali. Il presidente, presentato da John Lewis, uno degli attivisti dell’epoca e poi divenuto una figura di rilievo del Congresso Usa, ha preso la parola dal ponte Edmund Pettus sul quale, il 7 marzo di 50 anni fa, la famigerata "domenica di sangue", quando centinaia di manifestanti per i diritti civili furono attaccati dalla polizia. «Basta aprire gli occhi per sapere che la storia razziale del Paese getta ancora un'ombra su di noi». E «se Selma ci insegna qualcosa è che il nostro lavoro non è mai finito», sostiene Obama. «Cosa c'è di più americano di quello che è accaduto in questo posto? Chi allora ha marciato aveva un'enorme fede in Dio e nell'America». Barack Obama a Selma ha poi parlato anche dei gay, come di una nuova frontiera dei diritti civili.

08-03-2015


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