Sì alla responsabilità civile dei giudici
Via libera dalla Camera in serata a larga maggioranza (contro solo M5S). Anm all’attacco: «Sono norme contro le toghe». Orlando: «Se serve pronti a cambiare»
Arriva in serata a larga maggioranza (contro solo M5S) il via libera alla legge sulla responsabilità civile dei giudici. È «un passaggio storico. La giustizia sarà meno ingiusta e i cittadini saranno più tutelati», sintetizza il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Anm all’attacco: «Sono norme contro le toghe».
L’ok arriva dopo che, per far procedere un testo che investe una materia su cui pende una procedura d'infrazione in sede Europea per mancata applicazione del diritto comunitario e per la quale l’Italia rischiava di pagare una multa stimata in 37 milioni, il governo ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti. Il testo è passato con 265 sì, 51 no e 63 astenuti. Astenuti Lega, Fi, Sel, Fdi e Alternativa Libera. M5S ha votato contro. La nuova legge riforma la legge Vassalli del 1988 mantenendo però l’impostazione di responsabilità indiretta: il cittadino cita lo Stato che può rivalersi nei confronti del giudice. Ma rispetto alla Vassalli, viene ampliata la possibilità per il cittadino di fare ricorso; e inoltre: si innalza la soglia economica di rivalsa del danno, che può arrivare fino alla metà stipendio del magistrato; viene eliminato il filtro di ammissibilità dei ricorsi; la responsabilità scatta anche in caso di negligenza grave e travisamento del fatto e delle prove.
L’applicazione della nuova norma, conferma il Guardasigilli, andrà monitorata nel concreto. Ciò però non accontenta le toghe: «È un pessimo segnale, la politica approva una legge contro i magistrati». Così l’Associazione nazionale Magistrati commenta l’approvazione della riforma sulla responsabilità civile dei giudici, sottolineando come tutto questo accada mentre c’è una «corruzione dilagante». Pronta la replica del ministro Orlando: «Valuteremo laicamente gli effetti e siamo pronti a correggere alcuni punti». «Ma ritengo che sarà sufficiente la giurisprudenza a chiarire che molti dei pericoli paventati non hanno riscontro», aggiunge il responsabile di Via Arenula. |