Ok al Jobs Act. Sì a nuove «liberalizzazioni»
Restano licenziamenti collettivi. Renzi: «Rottamati cococo e cocopro e rendite». Camusso: «Libertà di licenziare». Novità per librai, notai, Rc Auto. Non su farmaci
La giornata è stata presentato di buonora dallo stesso Matteo Renzi su twitter: «Oggi è il giorno atteso da anni. Con il Jobs Act si rottama i cococo cocopro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti». Così il premier a poche ore dal varo dei decreti attuativi della riforma del lavoro. Dello stesso parere non è Susanna Camusso: «Arriva la libertà di licenziare».
Nel provvedimento del governo, quindi, previste le norme per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, che dal 1° marzo limitano la possibilità del reintegro del lavoratore, prevedendo invece indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio. Il reintegro sarà possibile solo in caso di licenziamento discriminatorio o per licenziamento disciplinare per il quale venga provata l’insussistenza del fatto materiale contestato. In prima lettura, il Cdm ha esaminato poi anche lo schema di decreto delegato per attuare le nuove tipologie contrattuali. Nel testo anche l’eliminazione delle collaborazioni a progetto con il divieto di nuovi contratti di questo tipo e la cancellazione del contratto di associazione in partecipazione, utilizzato soprattutto nel settore commerciale. Dal Cdm l’ok anche al Dis-Coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori che hanno almeno 3 mesi di versamenti contributi e avrà una durata pari alla metà dei mesi di versamento e potrà arrivare ad un massimo di sei mesi. Quindi arriva anche il Naspi, che scatta da maggio e che, rispetto alla Aspi durerà più a lungo. Il sussidio sarà pari alla metà dei periodi contributivi degli ultimi 4 anni, in pratica potrà arrivare al massimo a 24 mesi.
Nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri, il premier parlando di «giornata storica» ha sottolineato: «Una generazione vede finalmente riconosciuto il proprio diritto ad avere tutele maggiori. Parole come mutuo, ferie, buonuscita, diritti entrano nel vocabolario di una generazione fino ad ora esclusa». Tolto inoltre, dice Renzi, «gli alibi» a chi dice che assumere in Italia non è conveniente: «È la volta buona, ora o mai più», sottolineando come 200.000 lavoratori parasubordinati passeranno ora a tempo indeterminato» . E una certezza: «Nessuno resta più solo quando perde il lavoro o viene licenziato». E per quanto riguarda i licenziamenti collettivi, Renzi ribadisce: «Questi provvedimenti si occupano di assunzioni collettive. Questo è un Paese che guarda al futuro, che sta ripartendo. I decreti approvati dal Cdm servono a fare assunzioni collettive, non licenziamenti collettivi». Il premier mostra comunque tutta la sua soddisfazione: «Dopo un anno di governo non avremmo pensato di essere a questo punto».
Il provvedimento, come si sa, è osteggiato dalla Cgil: «Sul tema del lavoro il Governo va nella direzione sbagliata», così la leader sindacale Susanna Camusso, intervenuta a Pasian di Prato, prima di partecipare a un convegno. «Il governo va nella direzione del tutto sbagliata. Come sarà evidente anche dal Consiglio dei ministri di oggi - ha aggiunto Camusso – l’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti, di aver deciso che il rapporto di lavoro invece di essere stabilizzato sia frutto di una monetizzazione crescente. Non credo quindi che questa sia la risposta che si aspetta un Paese che continua ad avere una disoccupazione altissima, che non ha prospettive per i giovani e che invece di facilitare i licenziamenti dovrebbe costruire soluzioni per il lavoro».
In Consiglio si è proceduto anche con il Ddl concorrenza, con le nuove liberalizzazioni che interesseranno librai e notai (mentre sulla vendita dei farmaci salta la norma che prevede la vendita dei farmaci di fascia C in luoghi diversi dalle farmacie). Ancora un rinvio, invece, per il pacchetto di misure fiscali che il ministero dell’Economia aveva già preparato. |