Renzi da Davos: «Il futuro dell’Italia è oggi»
Intervento del premier al World Economic Forum (in inglese): «I latini dicevano Carpe Diem. Ora cogliere l’attimo, il nostro Paese sia l’innovation lab dell’Europa»
È direttamente in inglese che il presidente del Consiglio Matteo Renzi, è intervenuto mercoledì mattina al World Economic Fo- rum di Davos, in Svizzera, inaugurando così il vertice. Il premier ha quindi difeso la sua attività di governo e sottolineato: «Il futuro dell’Italia è oggi. I latini diceva- no Carpe Diem. Ora cogliere l’attimo».
Ogni «epoca presenta i suoi rischi», ma «i politici devono cogliere» aggiunge Renzi. Ora per l’Italia è il momento di scegliere il futuro e ribadisce la «necessità delle riforme, avviate ma tese a combattere il nemico burocrazia». Il luogo che può rappresentare un «innovation lab», un laboratorio di innovazione per l’Europa, continua il capo dell’Esecutivo, è proprio l’Italia. E per arrivare a questo servono crescita e riforme: «E’ finito il tempo in cui l’Europa viene chiamata a risolvere i nostri problemi. E’ ora che facciamo qualcosa noi, per i nostri figli».
«Credo sia un momento favorevole per l’Italia che ha bisogno di un’incredibile stagione di riforme che è già iniziata - ha sottolineato ancora Renzi -. Noi dobbiamo trasformare i rischi in opportunità». Quindi scandisce con fermezza: «La più importante riforma strutturale per l’Italia è la credibilità. Abbiamo perso tante possibilità perché mancava la credibilità». Parlando dell’Europa e dell’eurozona, secondo Renzi è ora di cambiare, visto che si è «parlato soltanto di austerità». Ora invece, dice, servirebbe un cambio di passo in funzione della crescita e «la Bce dovrebbe aiutare l’Europa a capire, dare il messaggio che l’Europa deve andare verso un nuovo cammino». Intervistato infine da Philipp Roesler sul palco, dopo l’intervento dal podio, Renzi ha parlato del semestre di presidenza Ue a guida italiana: «Non so se il risultato sia buono. Diciamo che è stato fifty-fifty. Abbiamo convinto gli altri colleghi che dovevamo investire in innovazione e crescita». |