Documenti falsi: bloccato volo a Fiumicino
L'episodio lunedì mattina. Il ministro Alfano: espulsi nove jihadisti dall'Italia. E ricorda: pericolo «immanente, abbiamo alzato al massimo il livello di sicurezza»
Sono nove gli espulsi dall’Italia per que- stioni legati alla jihad. Sono tutte avvenu- te da dicembre in poi. A riferirlo è il mini- stro degli Interni Alfano: si tratta di cin- que tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino ed un pakistano. Domenica mattina, a Fiumicino, fermato un aereo: a bordo un pachistano con documenti falsi.
Il pericolo è «immanente e imprevedibile» e dunque «abbiamo alzato il livello di sicurezza», ha detto domenica il responsabile del Viminale. Alfano dice che i sospetti jihadisti tenuti d'occhio «sono molti più dei cento» di cui hanno dato conto alcuni media. E «da prima dei fatti di Parigi» l’azione del governo è diventata ancora più stringente. Gli espulsi sono persone residenti prevalentemente nel Centro-Nord. Tutte con regolare permesso di soggiorno, residenti da anni in Italia. Due degli espulsi hanno coinvolto anche le famiglie per mandarle in Siria a combattere; qualcuno di loro avevano aderito all’Isis ed altri ancora erano reclutatori e dediti al proselitismo. Per nessuno di loro c'erano reati da contestare. Il ministro annuncia quindi altre espulsioni e che altre valutazioni in tal senso sono in corso. «Ma su questo - ha spiegato Alfano - manteniamo il riserbo, non dobbiamo dare vantaggi a nessuno». Certo è che si guarda con estrema attenzione alla galassia jihadista di casa nostra, formata, ha sottolineato, «da un numero di soggetti di molto superiore a cento». Non è, ha aggiunto, «una lista nera, ma le posizioni individuali dei soggetti sospetti sono radiografate e passate al microscopio per cogliere ogni piccolo segnale che possa generare dubbi sulla sicurezza».
Sempre domenica, come accennato, è scattato l’allarme terrorismo nello scalo romano di Fiumicino: un volo EasyJet diretto a Londra, è stato fermato per un uomo che viaggiava con un falso passaporto pakistano. Il volo è poi ripartito - seppur in ritardo - dopo che la polizia ha identificato e fermato il passeggero sospetto e dopo aver effettuato controlli più approfonditi sui bagagli imbarcati. L'episodio è stato riferito da Alfano in mattinata alla trasmissione di Belpietro. |