METEO
BORSA
24/04/2024 03:28
SPETTACOLO
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale
Zalando

Il cinema italiano piange Francesco Rosi

Il regista si è spento a 92 anni, assistito fino all'ultimo dai colleghi Marco Tullio Giordana, Roberto Andò e Giuseppe Tornatore. Indimenticabile Le mani sulla città

 Il cinema italiano, dopo Virna Lisi, piange
 la morte del grande regista e sceneggia-
 tore Francesco Rosi. Nato a Napoli il 15
 novembre 1922, coetaneo e grande ami-
 co del capo dello Stato Napolitano, Rosi è
 morto a Roma, dove si era trasferito anni
 fa, assistito fino all’ultimo dai colleghi
 Tullio Giordana, Andò e Tornatore.

Nominato Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nell’87 e Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, come accennato, Rosi fu compagno di liceo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tra le sue opere i film-inchiesta di denuncia come La sfida, I magliari, Salvatore Giuliano, Le mani sulla città (Leone d’oro a Venezia nel 1963), Uomini contro, Il caso Mattei (Palma d’oro a Cannes nel 1972), Lucky Luciano, Cadaveri eccellenti, Tre fratelli (per cui ricevette una nomination all’Oscar), Cristo si è fermato a Eboli e, l’ultimo, La tregua ispirato al romanzo di Primo Levi, del 1997.

Nel 2012, Rosi ricevette il Leone alla carriera. Nel 2008 il festival di Berlino gli aveva tributato un Orso d’oro speciale per l’insieme dei suoi film. L’ultima onorificenza, la cittadinanza onoraria di Matera, è del 2013.

10-01-2015

Linear

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy