A Santa Croce folla per i funerali di Loris
Praticamente l’intero paese ha partecipato alle esequie dello sfortunato bambino. Il padre porta in spalla la bara. Il vescovo: «Solo un folle può averlo ucciso»
Tutta Santa Croce Camerina alle esequie del piccolo Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni ucciso il 29 novembre scorso. La bara è stata portata da quattro perso- ne, tra le quali il padre del bambino, Da- vide. Dalla madre Veronica, accusata del- l’omicidio, detenuta in carcere a Catania, una corona a forma di cuore con fiori.
Palloncini bianchi e peluche hanno accolto la bara del bambino al suo arrivo nella chiesa di San Giovanni Battista. Le esequie sono state officiate dal vescovo di Ragusa Paolo Urso. Davanti alla Chiesa, insieme con circa 2 mila persone, c’è anche Orazio Fidone, l’uomo che ha scoperto il cadavere del piccolo vicino al vecchio mulino. Una ragazzina ha esposto un manifesto, sorretto da alcuni palloncini bianchi, con la foto del bimbo e la scritta «Ciao Loris, resterai nei nostri cuori. Sei il nostro angelo».
Durissimo il vescovo di Ragusa nella sua omelia: «Un bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato. La notizia mi fu data da due sms di un amico, laconici e freddi, come fredda è la morte: “Bambino scomparso a Santa Croce... Bambino ucciso”. Una notizia tremenda. Un fatto assurdo. Un gesto disumano. Veramente l’uomo ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità». |