Processo Ruby bis, pene ridotte in appello
Condanne ridimensionate: all’ex direttore del Tg4 Fede e all’ex consigliera regionale lombarda Minetti, rispettivamente a 4 anni e 10 mesi e 3 anni. 6 anni a Mora
Giovedì mattina, la Corte d’Appello di Mi- lano ha ridotto le pene inflitte in primo grado a Emilio Fede (4 anni e 10 mesi in- vece di 7 anni), Lele Mora (6 anni e 1 mese invece di 7) e all’ex-consigliera re- gionale Nicole Minetti (3 anni invece di 5) nell’ambito del processo Ruby bis su un presunto giro di prostituzione.
La decisione dei giudici della Terza sezione della Corte d’appello di Milano. Secondo l'accusa, era in mano a loro il giro di prostituzione nelle residenze dell’ex-premier Silvio Berlusconi. Per Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Piero Forno, i pm dell’inchiesta Ruby bis: Lele Mora era «il procacciatore», Emilio Fede «l’assaggiatore» e Nicole Minetti «l’organizzatrice». E non vi fu nessuna improvvisazione nelle allegre serate di Arcore: c’era un “piano” preciso per imbandire cena e dopo cena per Silvio Berlusconi ed ognuno, appunto, aveva un compito preciso.
Secondo i giudici, anche Fede, così come Silvio Berlusconi, non era a conoscenza del fatto che Ruby fosse minorenne. L’accusa di favoreggiamento della prostituzione della minorenne Karima El Mahroug contestata a Fede, infatti, è stata riqualificata in favoreggiamento della prostituzione di una maggiorenne. Esclusa, dunque, la consapevolezza della minore età. Fede è stato condannato dunque a 4 anni e 10 mesi per le accuse di favoreggiamento della prostituzione delle ragazze maggiorenni, mentre gli episodi relativi a Chiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil sono stati riqualificati in tentativo di induzione alla prostituzione, perché le giovani rifiutarono di partecipare alle presunte serate a luci rosse, diventando poi anche testimoni perno dell’inchiesta.
Già lo scorso luglio, Berlusconi è stato assolto in appello (sette anni di carcere in primo grado) dalle accuse di concussione e prostituzione minorile per il Caso Ruby. |