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Consulta, 17a fumata nera. Napolitano «amareggiato»

Ancora stallo in Parlamento per l’elezione dei due giudici della Corte costituzionale: Violante e Caramazza non ottengono il quorum. Preoccupazione di Napolitano

 Arriva la 17esima fumata nera in Parla-
 mento per l’elezione dei due nuovi giudici
 della Corte costituzionale: nessuno dei due
 candidati in campo ha ottenuto il quorum
 necessario di 570 voti, Luciano Violante si
 è fermato a 506 voti, 422 preferenze a
 Ignazio Francesco Caramazza. Preoccupa-
 zione viene quindi espressa da Napolitano.

In una nota del Quirinale si legge: «La frammentazione e la conflittualità che segnano gli schieramenti parlamentari hanno ancor una volta impedito il raggiungimento delle convergenze necessarie per la elezione dei due giudici costituzionali cui le Camere avrebbero dovuto provvedere fin dal 12 giugno scorso. Rattrista e preoccupa il constatare che il Parlamento si auto-priva così, in misura sostanziale, della facoltà attribuitagli dalla Costituzione di concorrere alla formazione della più alta istituzione di garanzia. Ed è per me motivo di amara riflessione il fatto che a poco sono valse le mie ripetute, obbiettive e disinteressate sollecitazioni perché da nessuna parte si venisse meno a questa prova essenziale di senso delle istituzioni. Altri due membri della Corte, di nomina presidenziale, stanno per concludere il mandato, ma i loro successori saranno con la massima tempestività nominati».

Martedì, dunque, ancora niente da fare per il raggiungimento del quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Nello scrutinio, segreto, continua quindi il tira e molla tra membri della maggioranza di governo e le faide interne a Forza Italia. La prossima votazione dovrebbe avvenire tra una settimana, martedì 14 ottobre, quando il Parlamento sarà anche chiamato ad eleggere un membro laico del Csm, dopo l’esclusione di Teresa Bene (che chiede lo stop all’elezione) per mancanza dei requisiti all’accertamento post elezione.

Intanto Renato Brunetta chiede la verifica dei titoli di Luciano Violante per andare alla Consulta durante la riunione dei capigruppo a Montecitorio. «Io non è che ce l’avessi proprio in particolare con Violante - dice al termine della Conferenza dei capigruppo - volevo dire che c’è un problema di carattere generale sul fatto che non esiste un momento di verifica preventiva delle candidature prima del voto. I padri costituenti non so perché ma non lo avevano previsto».

07-10-2014

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