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Verdini e guai immobiliari: rinvio a giudizio

La vicenda è legata ad una plusvalenza di 18 milioni di euro. Con lui, che è accusato di finanziamento illecito, a processo anche Riccardo Conti di Forza Italia

 Il senatore di Fi Denis Verdini è stato rin-
 viato a giudizio dal gup del Tribunale di Ro-
 ma per la vicenda legata ad una plusvalen-
 za di 18 milioni di euro nella compravendi-
 ta di un immobile in via della Stamperia,
 nel centro della capitale. Con lui, che è ac-
 cusato di finanziamento illecito, a processo
 anche Riccardo Conti di Fi.

Secondo fonti di stampa, la Procura di Roma ritiene che Verdini non ebbe alcun ruolo nella compravendita ma pochi giorni dopo avrebbe ricevuto da Conti un milione di euro.
Il processo è stato fissato per il 9 gennaio 2015 davanti alla ottava Sezione penale. A processo anche l’ex presidente di Enpap Angelo Arcicasa.

La vicenda è nota: nel 2011 l’ente di previdenza degli psicologi acquistò l’immobile per 44,5 milioni di euro dalla società Estatedue srl, amministrata da Conti che poche ore prima l’aveva comprata per 26 milioni di euro. Ad Arcicasa e Conti è contestato il reato di concorso in truffa aggravata. E secondo la procura, l’ex presidente dell’istituto di previdenza e assistenza degli psicologi Arcicasa e Conti, «mediante artifici e raggiri», avrebbero indotto «in errore l’Enpap» procurando all’ente «un danno patrimoniale rilevante di almeno 18 milioni di euro costituito dalla maggiorazione abnorme del prezzo di vendita, sia in relazione al valore dell’immobile che al costo dei lavori». Verdini, invece, avrebbe ricevuto da Conti la somma di un milione di euro pochi giorni dopo quella operazione immobiliare.

Conti, poi, era accusato dal pm Erminio Amelio di omesso versamento dell’Iva, nel 2011, per oltre 8,6 milioni di euro, tanto che mesi fa il gip ordinò il sequestro per equivalente di alcuni suoi beni (appartamenti, titoli, conti correnti bancari, automobili e quote societarie). Arcicasa, infine, doveva rispondere anche di ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza, perché come presidente del cda di Enpap, non avrebbe fornito alla Covip, commissione di vigilanza sui fondi pensione, tutti i dettagli dell’affare immobiliare.

22-09-2014


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