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Gazzetta Ufficiale

A Venezia 71 convince Dafoe, meno Ferrera

Il film "Pasolini" ripercorre - fra fatti reali e creatività del regista - le ultime 24 ore del grande intellettuale italiano prima di essere ucciso nella notte...

 L'ultimo giorno di Pier Paolo Pasolini viene
 accolto dalla stampa con pochi e timidi ap-
 plausi. Il film "Pasolini" dell'eclettico Abel
 Ferrara ripercorre - fra fatti reali e creativi-
 tà del regista - le ultime 24 ore del grande
 intellettuale italiano prima di essere ucciso
 nella notte fra 1 e 2 novembre 1975.

Una visione probabilmente limitata come sottolinea Ninetto Davoli in conferenza stampa: "per raccontare Pasolini non bastano 48 ore."

Pochi fatti di cronaca, moltissimo lavoro sui progetti a cui stava lavorando il regista: Petrolio, il romanzo rimasto incompiuto e uscito postumo nel 1992 e l'idea di sceneggiatura di Porno - Teo - Kolossal, film interrotto a causa della sua morte, che, sulla falsariga di Uccellacci e Uccellini doveva raccontare il viaggio di Epifanio e Nunzio alla ricerca del Messia.

Ancor meno presente però nel film e' lo "spessore pasoliniano", la passione, l'energia e la tenacia - nemmeno nell'intervista concessa a Furio Colombo - di un uomo "contro", che delle lotte alle ingiustizie aveva fatto il suo credo.

Certo, non aiuta l'uso spregiudicato di un melting pot linguistico (francese, inglese, italiano e dialetti) cui sono costretti gli attori.

A prestare il volto allo scrittore, regista e poeta più controverso dei nostri tempi, e' Willem Dafoe, la cui somiglianza con Pasolini e' impressionante.
Nel cast anche un inadeguato Riccardo Scamarcio (nel ruolo di Ninetto Davoli da giovane) Valerio Mastrandrea, Maria de Medeiros, Adriana Asti e lo stesso Davoli, che, nell'episodio visionario firmato Ferrara di Porno - Teo - Kolossal, interpreta il ruolo che Pasolini aveva pensato per Edoardo De Filippo.

Afferma Abel Ferrara che il punto cruciale del suo film non è parlare della tragica fine all'idroscalo di Ostia, dove Pasolini muore ultimo fra gli ultimi, bensì cercare di raccontare la sua vita, il suo lavoro, le sue passioni.

Purtroppo però in "Pasolini" non c'è poesia, non c'è grinta e non c'è Pasolini.

Angela Di Giacomantonio
04-09-2014


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