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PA, stipendi bloccati. Polizia: sarà sciopero

Il ministro dell’Interno: «Richieste legittime, ma toni eccessivi». Renzi dal Galles: «Parlo con tutti ma non accetto ricatti». Contro si era schierata anche Camusso

 Mercoledì il ministro della Pubblica Ammi-
 nistrazione, Marianna Madia, aveva gelato
 gli statali: «Stipendi bloccati, non ci sono
 le risorse». «In questo momento di crisi le
 risorse per sbloccare i contratti a tutti non
 ci sono». Camusso attacca: «Inaccettabi-
 le». E arriva la protesta clamorosa della
 polizia, che parla di sciopero generale.

Il giorno dopo la numero della Cgil Camusso parte all’attacco: «Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse». Le fa eco poi il leader Cisl, Raffaele Bonanni, che a Rainews24 dice: «Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti» la situazione, visto che si usano i «guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. È intollerabile». Quanto alla mobilitazione «ci metteremo d'accordo nel sindacato per denunciare questo scandalo».

«Prima di tutto» guardiamo «a chi ha più bisogno», quindi «confermiamo gli 80 euro anche ai lavoratori pubblici», aveva spiegato Madia, dicendo anche che il bonus Irpef va a tutti i lavoratori sotto una certa soglia di reddito, inclusi gli statali quindi.  D’altra parte, aggiungeva poi il ministro, «i contratti hanno iniziato ad essere bloccati all’inizio della crisi». Una crisi che «visti i dati sull’economia» prosegue e che «il governo è impegnato» a superare. Uno sforzo che secondo il ministro deve coinvolgere «tutti» sia «il governo che le parti sociali». Parlando infine a margine dei lavori in commissione Affari Costituzionali del Senato, dove è iniziata la discussione sul disegno di legge delega Pa, il responsabile della Pubblica Amministrazione ha anche spiegato che la decisione sui contratti per il pubblico impiego verrà presa in sede di legge di stabilità, ma presumibilmente la proroga del blocco, cominciato nel 2010, dovrebbe essere di un anno.

Forze dell'ordine sugli scudi quindi, con un "progetto" di sciopero generale «entro la fine di settembre», «azioni di protesta» in tutta Italia e una «capillare attività di sensibilizzazione» dei cittadini sui rischi ai quali viene esposto il settore. Le iniziative sono annunciate dai sindacati delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco e dal Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza) «qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni». «Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - sottolineano sindacati e Cocer - siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale» del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, «verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme».
Contro lo sciopero si schiera subito il premier Renzi, che dal vertice Nato in Galles attacca: «Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti». Anche Madia risponde ai sindacati: «Sono la prima a pensare che sia ingiusto bloccare i salari, ma questa crisi crea in continuazione ingiustizie le vedo ogni giorno - dice il ministro -. Noi, anche davanti ai ragazzi che si sono rassegnati alla precarietà, abbiamo fatto un’alleanza con gli italiani e per questo siamo partiti dai più deboli per gli 80 euro».

Il giorno dopo la mediazione è affidata al ministro degli Interni Angelino Alfano: «Per il comparto delle forze di polizia ci sarà un surplus di attenzione, un'attenzione massima perchè è un comparto sensibile e ci metteremo una maggiore attenzione poichè riconosciamo una specificità a questo comparto». A sottolinea: «Sono legittime le richieste dei sindacati di Polizia» sullo sblocco dei tetti salariali, «ma i toni e modi usati ieri sono stati eccessivi. Sono convinto comunque che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo». Quindi annuncia: «Già oggi vedrò al Viminale i vertici del corpo» e poi «incontreremo i rappresentanti sindacali delle forze di polizia». «Agli uomini e alle donne in divisa - ha sottolineato Alfano intervenendo alla presentazione del bilancio dell’esodo 2014 - ribadisco che la sicurezza è una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero in un momento delicatissimo sia sul versante interno che su quello internazionale. Esprimiamo ogni giorno la nostra vicinanza agli operatori delle forze dell’ordine, abbiamo lavorato e stiamo lavorando non per il rinnovo del contratto, che non era richiesto, ma per l’eliminazione dei tetti salariali: è un obiettivo che spero non venga complicato dai toni eccessivi usati nel comunicato di ieri». Quindi l'elogio: «Centocinquanta vite risparmiate, centocinquanta morti in meno sulle strade negli ultimi 12 mesi. Se non ci fosse stata l’azione dei nostri uomini e delle nostre donne in divisa, non avremmo questo dato straordinario».

05-09-2014

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