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SbloccaItalia, costruttori e ambientalisti: no

Il varo al termine della riunione di venerdì. Il premier Renzi: «Dieci miliardi per le opere». L'Ance: «Pochi 3.8 miliardi». Legambiente: «Confusione nelle norme»

 Si passa dalla #svoltabuona al #passo do-
 po passo. È così che a circa sei mesi dal-
 l’inizio dell’avventura di governo, Matteo
 Renzi cambia slogan in vista dei “mille
 giorni” a Palazzo Chigi. E venerdì arriva il
 varo dello Sblocca-Italia. «Dieci miliardi
 per le opere. Magistrati? Chi sbaglia pa-
 ga». Stilettata all’Economist (col gelato).

Arriva lo Sblocca-Italia quindi, provvedimento con cui il governo trova dieci miliardi per i prossimi dodici mesi per avviare opere, come la Napoli-Bari e la Tap. Ma non solo: arriva anche la rivoluzione nella giustizia civile con tempi più veloci per i processi, nella giustizia penale, nel falso in bilancio e nella responsabilità civile dei magistrati. L’ok al termine di quasi due ore di riunione del Consiglio dei ministri. Renzi si è quindi presentato nel cortile di palazzo Chigi con un fuoriprogramma: un gelato artigianale gustato e offerto nel cortile per rispondere alle ironie dell’Economist che in un fotomontaggio lo ritrae con un gelato in mano davanti al naufragio dell'Europa.

«Non ci offendiamo per le critiche anzi ci scherziamo su perché facciamo un lavoro serio». Così il presidente del Consiglio ha poi detto in sala stampa, illustrando via slide, il pacchetto di misure uscite varato dal Cdm. L’ultimo faccia a faccia, prima della riunione, è quello fra Renzi e il ministro Andrea Orlando che conferma la decisione di andare fino in fondo, con sul tavolo anche il pacchetto penale, su cui si arriva all’accordo dopo che il leader Ncd Angelino Alfano ottiene quanto richiesto in merito alla riforma delle intercettazioni e in cambio cede sulla prescrizione e sul falso in bilancio.

Nel dettaglio, i provvedimenti interessano la giustizia civile quindi («Alla fine dei mille giorni avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell'arretrato», ha etto Renzi), ma anche le grandi opere, come l’Alta Velocità Bari-Napoli e Palermo-Messina («sblocchiamo 4,6 miliardi per cinque investimenti aeroportuali e 3,8 miliardi per opere cantierabili da subito»). Altri dieci miliardi saranno invece stanziati nei prossimi mesi con l’obiettivo di far ripartire cantieri e investimenti.

E all’indomani del varo ecco che arrivano le prime critiche. Su tutti costruttori e ambientalisti. Per l’Ance i decreto ha «un’ottima impostazione, ma se non ci mettiamo i soldi e non facciamo ripartire le cose perché l'Europa ci blocca, i problemi restano tutti lì - spiega Paolo Buzzetti, presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili -. 3,8 mld sono pochi» e non rappresentano «uno choc per l'economia», ha aggiunto Buzzetti. Critiche arrivano anche da Legambiente, i cui vertici commentano: «Un decreto omnibus che - in una stesura ancora non definitiva e con molti articoli ancora da completare nei prossimi giorni, prima che il Presidente Napolitano ne possa valutare la dubbia legittimità costituzionale - dimostra soprattutto confusione da parte del Governo Renzi rispetto alla direzione verso la quale vuole portare il Paese per uscire dalla crisi».

Il governo però ci crede e il ministro del lavoro Giuliano Poletti sottolinea: « Ci aspettiamo un effetto indotto sull’occupazione, è una delle motivazioni di questa scelta. Facendo questa scelta cerchiamo di produrre un effetto per cui l’economia giri». Ma, «siccome dobbiamo fare i conti anche con un dato di risorse che sono collegate al bilancio dello Stato, il primo problema che abbiamo è che tutte le risorse che sono attivabili bisogna attivarle» e «quindi quello che non costa, dobbiamo farlo subito». Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi si tratterebbe di «almeno 100 mila posti di lavoro».

30-08-2014


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