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«Ucraina, quasi 1200 morti. Situazione disperata»

Lo scrive l’Onu: 3442 i feriti dalla metà di aprile negli scontri tra esercito e i ribelli filorussi. E l'abbattimento aereo malese può essere un «crimine di guerra»

 «La situazione in Ucraina è disperata». La
 drammatica dichiarazione è contenuta nel
 rapporto Onu sulla guerra che infuria tra i
 separatisti filo-russi e il governo di Kiev da
 metà aprile nell’est. Oltre 1100 morti e
 3442 feriti. Oltre 100mila le persone in fu-
 ga. E l’abbattimento dell’aereo malese può
 essere un «crimine di guerra».

Stando ai numeri della Commissione del Palazzo di Vetro di New York, oltre a vittime, feriti e popolazione in fuga, sarebbero ben 812 le persone rapite e arrestate dai separatisti nelle zone di Donetsk e Luhansk per lo più cittadini comuni, tra cui insegnanti, giornalisti, membri del clero e studenti. Il Commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, che ha denunciato l’uso di «armi pesanti», tra cui artiglieria, carri armati, razzi e missili, chiede che i combattimenti cessino immediatamente.

Intanto, come accennato, secondo i dati in mano alle Nazioni Unite, 104 edifici, tra cui sedici sedi amministrative locali, sono nelle mani di gruppi armati. E se da un lato il governo di Kiev non ha adottato precauzioni sufficienti per la tutela dei civili, gli insorti sono accusati di attacchi a palazzi pubblici, assalti a banche e miniere e della distruzione della rete ferroviaria, continuando a «rapire, arrestare, torturare e uccidere persone prese in ostaggio per intimidire ed esercitare il loro potere sulla popolazione in modi rozzi e brutali». I ribelli avrebbero creato tribunali militari ed eseguito condanne a morte.

Secondo Navi Pillay, infine, l’abbattimento del volo MH17 malese in una zona dell’Ucraina dell’est controllata dai separatisti filorussi potrebbe essere considerato «un crimine di guerra. Questa violazione del diritto internazionale, alla luce delle circostanze, potrebbe essere assimilata a un crimine di guerra».

28-07-2014


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