Il Capitale Umano domina anche i Globi d'Oro
E' quello di Paolo Virzì è il miglior film della stagione. Soddisfazione dunque per il noir del regista toscano, fresco di vittoria nella stessa categoria anche al David...
Secondo la Stampa Estera in Italia Il ca- pitale umano di Paolo Virzì è il miglior film della stagione; soddisfazione dunque per il noir di Virzì fresco di vittoria nella stes- sa categoria anche al David di Donatello dove si è aggiudicato altre sei statuette.
Secondo per importanza il Gran Premio della Stampa Estera è stato conferito al film di Edoardo Winspeare In grazia di Dio, mentre miglior attore Antonio Albanese ne L’Intrepido del regista Gianni Amelio, entrambi sulla scia delle crisi economica. Globo d'oro come miglior attrice a Sara Serraiocco per l'opera prima Salvo, scritto e diretto da Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza, storia di un killer di mafia che si redime di fronte a un miracolo. Restando in tema di mafia, il Globo d’oro per miglior sceneggiatura va a Pif, Michele Astori e Marco Martani, autori de La mafia uccide solo d’estate.
Ancora aria di crisi per la miglior opera prima, premio conferito a Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston. Se nel caso di Zoran, Battison è un cinico uomo di mezza età col vizio del vino, in Smetto quando voglio di Sydney Sibilia trionfa l’aspetto più comico legato all’arte di arrangiarsi. Dote che, appunto, convince la Stampa Estera, che conferisce al film – grande sconfitto dei David – il premio per la miglior commedia.
Altri vincitori: miglior fotografia a Stefano Falivene per Still Life; miglior musica a Aldo De Scalzi e Pivio per la commedia “neomelodica” Song 'e Napule; miglior documentario a The Stone River di Giovanni Donfrancesco e miglior cortometraggio a Sassywood di Antonio Andrisani e Vito Cea. Premio alla carriera alla grande Claudia Cardinale.
Nato alla fine degli anni 50, sulla scia dei Golden Globes di Hollywood, alcuni membri dell’associazione di Stampa Estera in Italia, capitanati da John Francis Lane, Melton Davis e Klaus Rhüle - quest'ultimi due purtroppo scomparsi – decisero di rendere omaggio al cinema italiano che in quel periodo stava vivendo un momento decisamente florido. Con lo scopo di “contribuire alla migliore conoscenza del cinema italiano all'estero, inteso - diceva Klaus Rhüle - come componente insostituibile della realtà artistica, industriale e sociale del Paese”.
Si muove nella giusta direzione la Stampa Estera, esaltando l’originalità e la serietà dei film del bel paese, con un buona dose di sensibilità nei confronti del sociale e della cultura. |