Russia, da Putin una nuova stretta su Internet
Dal Parlamento ok alle norme antiterrorismo: le informazioni online devono essere conservate sul territorio russo per almeno sei mesi. Gmail e Skype rischiano blocco
Vladimir Putin non molla. E dopo la defene- strazione di Durov, cacciato dal Facebook russo, ecco che dal Parlamento arriva l’ap- provazione al nuovo «pacchetto di leggi an- ti-terrorismo»: le informazioni online devo- no essere conservate sul territorio russo per almeno sei mesi. Una stretta che porta perfino Gmail e Skype a rischio blocco.
Di fatto, quindi, Gmail, Skype e altri servizi di posta elettronica e messaggeria rischiano di essere bloccati dalle autorità russe, se rifiutano di conservare i dati dei loro utenti in server all’interno del territorio della Federazione. Tra le altre cose, il documento approvato dalla Duma equipara, di fatto, i blogger con almeno 3.000 utenti giornalieri ai mass media, inserendoli in un registro speciale. Con ulteriori timori per la libertà di stampa.
La nuova normativa, che modifica la legge sull’informazione, prevede che le società di comunicazione online registrino per sei mesi le informazioni di tutti i messaggi degli utenti. I dati devono essere conservati sul territorio della Federazione e non si fanno eccezioni: questo vuol dire che anche le compagnie straniere come Google (Gmail), Facebook e Microsoft (e la sua Skype) sono tenute ad avere server nel Paese, allo stesso modo delle russe Yandex, Mail.ru o Vkontakte. E se è vero che se Google o Microsoft rifiutano di installare server in Russia Mosca non può farci nulla per obbligarle, ma ora il governo può bloccare l’accesso ai loro servizi su tutto il territorio russo. |