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Dl lavoro, malumori Ncd: ok ma sarà battaglia

Approda in aula la discussione sul dl lavoro e sale la tensione nella maggioranza. Padoan: «Farà aumentare l’occupazione». Poletti anticipa Renzi: «Mettiamo la fiducia»

 Così com’è non lo votiamo. Questa la sfida
 lanciata dal Nuovo centrodestra di Angeli-
 no Alfano a poche ore dall’inizio in aula al-
 la Camera della discussione sul dl lavoro.
 Tensioni che creano una spaccatura nella
 maggioranza. Infine la schiarita di Alfano:
 «Votiamo sì, ma sarà battaglia». Padoan
 sicuro: «Farà aumentare l’occupazione».

Ncd e Scelta civica annunciano dissensi quindi. È Cicchitto a chiarire: non votiamo il decreto lavoro. «Al momento non c’è accordo sul decreto lavoro, noi non lo votiamo - spiega -. È un passo avanti rispetto alla riforma Fornero ma la proposta era migliore prima del passaggio in commissione. All'interno del Pd c’è una discussione aperta sul tema, siamo in attesa di chiarimenti». Maurizio Sacconi aggiunge quindi: «Insistiamo a chiedere il ripristino sostanziale delle semplificazioni ai contratti a termine e di apprendistato perchè siamo convinti che esse sono essenziali per incoraggiare la maggiore occupazione. A questo punto solo un accordo nella maggioranza può consentire l'ulteriore iter del provvedimento».

Il ministro dell’Economia Padoan va però per la sua strada e difende il dl e a Radio Anch’io dice: «Accelera il beneficio in termini di occupazione della ripresa che si sta consolidano». E assicura che «le coperture per gli ammortizzatori sociali si trovano». «Il decreto lavoro che approda oggi in aula alla Camera - ha detto Padoan - accelera il beneficio in termini di occupazione e della ripresa che si sta consolidando. Quanto alla riforma Fornero non è che non vada più bene, il fatto è che nel frattempo le condizioni recessive da allora sono peggiorate, la ripresa è fragile e stenta a tradursi in più occupazione». «Le coperture per gli ammortizzatori sociali si trovano -  ha detto aggiunto il ministro -. La questione della cassa in deroga è sia quantitativa che qualitativa, fa parte della riforma del mercato del lavoro in discussione».

Nel pomeriggio arriva poi la schiarita. Per placare la tempesta è stato organizzato infatti un vertice di maggioranza a Montecitorio, senza la presenza di Matteo Renzi. E alla fine un risultato c'è stato: «Voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunciamo a dare battaglia al Senato per difendere il Dl Poletti». Così la capogruppo del Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo. Sul provvedimento, poi, come anticipato da Poletti, il governo alla fine è stato costretto a mettere la fiducia. Il ministro Boschi l’ha posta ufficialmente in Aula a nome dell’esecutivo: «Chiediamo il voto sul testo uscito dalla commissione senza articoli aggiuntivi e senza emendamenti».

22-04-2014

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