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Via Crucis, in 40mila al Colosseo per Francesco

Il Papa: «Ritroviamo la speranza sotto il peso della croce». Diretta tv in mondovisione, tradotta in 7 lingue. Virna Lisi ha letto le meditazioni dedicate alle crisi

 «Il male non avrà l'ultima parola, ma l'amo-
 re, la misericordia e il perdono». Così Fran-
 cesco nella Via Crucis che venerdì sera,
 per la seconda volta nel suo pontificato, il
 Pontefice a presieduto nello scenario del
 Colosseo davanti a 40mila fedeli. Diretta
 tv in mondovisione, tradotta in 7 lingue.
 Virna Lisi ha letto le meditazioni sulla crisi.

Il tradizionale rito del Venerdì Santo ha rivissuto il calvario e la morte di Gesù attraverso i tanti drammi sociali che funestano del mondo di oggi - le violenze, la crisi economica, la disoccupazione - nelle meditazioni composte appositamente dall’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Maria Bregantini. E nel suo breve intervento finale Bergoglio ha voluto indicare la via della fiducia e della redenzione, anche per chi soffre.

«Tutti insieme - ha detto Francesco - ricordiamo i malati, ricordiamo tutte le persone abbandonate sotto il peso della croce, affinchè trovino sotto il peso della croce la forza della speranza, la forza della resurrezione e dell'amore di Dio». Il Papa ha assistito dalla sua postazione, sempre raccolto in meditazione e in preghiera, alle 14 stazioni in cui la croce è passata di mano in mano. A tenerla, a turno, operai, imprenditori e immigrati, ma anche ospiti di comunità di recupero e senza fissa dimora, da detenuti e operatori carcerari a donne, malati, bambini, anziani.

La Via Crucis è quindi andata avanti in parallelo con le meditazioni di Bregantini che nel frattempo venivano lette dall’attrice Virna Lisi e dallo speaker Orazio Coclite, che rivedevano le sofferenze di Gesù in chi è accusato ingiustamente, in chi soffre i drammi del precariato, della disoccupazione, i suicidi per la crisi economica, la corruzione, l’usura. Nelle tragedie degli immigrati e dei morti per le esalazioni dei rifiuti tossici, così come nelle sofferenze dei carcerati, in quelle delle donne sottoposte a violenze, in quelle dei bambini abusati.

Francesco a quindi ricordato che la crocifissione raccoglie in sé «tutte le ingiustizie perpetrate da ogni Caino», «tutta l’amarezza del tradimento di Giuda e di Pietro, tutta la vanità dei prepotenti, tutta l’arroganza dei falsi amici», ha detto nel breve discorso finale. «Era una croce pesante come la notte delle persone abbandonate - ha detto - pesante come la morte delle persone care, pesante perchè riassume tutta la bruttura del male». Tuttavia, ha proseguito, «è anche una croce gloriosa come l'alba di una notte lunga, perchè raffigura tutto l'amore di Dio, che è più grande delle nostre iniquità e dei nostri tradimenti». Nella croce, ha aggiunto Bergoglio, «vediamo la mostruosità dell’uomo quando si lascia guidare dal male. Ma vediamo anche l’immensità dell’amore di Dio che non ci tratta secondo i nostri peccati ma secondo la sua misericordia». «Di fronte alla croce di Gesù vediamo, fino a toccare con le mani, quanto siamo amati eternamente da Dio. Di fronte alla croce si sentiamo suoi figli». Oltre alla grande folla presente al Colosseo, con i maxischermi disposti anche nell'area dei Fori Imperiali, più di 50 i Paesi collegati in Mondovisione.

18-04-2014

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