METEO
BORSA
06/05/2024 23:54
POLITICA
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale

Renzi: «Bonus Irpef, 80 euro già da maggio»

Massimo 5 auto a Ministero. I sottosegretari vanno a piedi. Tetto stipendi pubblici (magistrati compresi). Coperture: 150 mln dagli F35. Niente tagli alla Sanità

 Il decreto con gli sgravi Irpef è stato licen-
 ziato venerdì dal Consiglio dei ministri. Sod-
 disfatto il premier Renzi: «Sono contento
 perché smentiamo i gufi che hanno più vol-
 te auspicato che non ci fossero le copertu-
 re e perchè in generale si avvia un percor-
 so di rioganizzazione dello stato». Tante le
 misure nel provvedimento.

«Buongiorno. Oggi il decreto, si cambiaverso». Con questo tweet, il presidente del Consiglio confermava quindi il varo del decreto legge che porterà aumenti in busta paga per i redditi più bassi. Il premier stesso smentisce i tagli a Sanità (giovedì si parlava di 2,4 miliardi di euro in due anni: 868 milioni quest'anno e 1,5 miliardi dal 2015) ed agli stipendi degli insegnanti: «Non ci sono tagli alla sanità. Non ci sono tagli agli stipendi degli insegnanti. Non ci sono tagli lineari». Così, sempre su Twitter, il presidente del Consiglio, il quale dà poi appuntamento alla conferenza stampa in cui illustrerà le misure: «Ci vediamo alle 16.30», scriveva ancora.

Le novità del governo sono presentate attraverso dieci tweet, invece delle slide di un mese fa. In conferenza stampa Renzi quindi sottolinea subito la riduzione «dell’Irap del 10% attraverso una misura strutturale». Ma ci saranno «massimo 5 vetture a ministero» e le «forze di sicurezza tornano in strada». Anche perché i «sottosegretari e i direttori generali vanno a piedi o in autobus. È la riduzione più significativa della storia». Il decreto prevede riduzioni di spesa un po' ovunque: tagli ancora più drastici che in passato alle auto blu (-70% di spesa rispetto al 2011), rinegoziazione dei contratti di fornitura e vendita di beni e servizi alla P.A. per un risparmio di almeno il 5%, chiusura del Pra, efficientamento dell’illuminazione pubblica, sforbiciata alla Difesa ed anche a Palazzo Chigi, nonchè ripristino dell’Imu agricola faticosamente eliminata nella legge di Stabilità. E c’è anche il taglio degli stipendi ai manager pubblici, punto anche questo controverso, modificato in varie bozze del decreto e che prevede un tetto massimo calibrato sul presidente della Repubblica, ovvero a 238.000 euro.

Renzi attacca quindi: «Non sono convinto dalla posizione espressa dall’Anm, rispetto il principio di separazione dei poteri, io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazioni delle leggi che li riguardano. Commentino semmai le riforme vere e non le indiscrezioni. E non credo che il taglio di 70 mila euro a un alto magistrato sia un attentato alla libertà e all’indipendenza della magistratura».

Sempre in termini di tetti agli stipendi, il premier aggiunge anche che «Camera e Senato dovranno decidere loro. Ma sarebbe un gesto molto bello se nella loro autonomia gli uffici della Camera e del Senato riflettessero sulla norma che io chiamo norma Olivetti» cioè il taglio agli stipendi dei dirigenti della P.A. E ancora: «Tutte le spese degli enti locali e anche di quelli centrali online entro 60 giorni. La previsione di legge già c’era ma non era sanzionata. Ora se il singolo comune non mi dà tutti i dati, noi riduciamo i trasferimenti».

In tema di tagli una novità rilevante: «La difesa contribuisce per 400 milioni di euro, di cui 150 con lo spostamento del programma F35». Ma non sarà toccato «il fondo dell’editoria almeno per adesso. Ma non ci sarà più l’obbligo antistorico di pubblicate gli annunci sui quotidiani. Vale 100 milioni di euro e capisco che gli editori non saranno entusiasti». Per quanto riguarda invece la voce acquisti di beni e servizi si otterranno 2,1 miliardi divisi in tre parti: enti locali, Regioni e Stato che contribuiranno ciascuno con 700 milioni. Si tratta non di tagli lineari ma di tagli «intelligenti» ha voluto sottolineare, specificando che non ci saranno tagli alla Sanità. «Diamo ottanta euro al mese a sei milioni e mezzo di persone. A due milioni e ottocentomila ne diamo tra i sessanta e gli ottanta», ha detto  Renzi. I famosi 80 euro quindi saranno sotto forma di bonus, non più una detrazione con un aumento quindi vero e proprio in busta paga per i redditi più bassi. Il massimo - concesso ai redditi tra 18.000 e 24.500 euro - sarà di 620 euro l’anno nel 2014 (in pratica 77,5 euro mensili da maggio), salendo poi a 950 euro l’anno dal 2015 (ovvero 79,1 euro al mese). Allo stesso tempo i redditi più bassi che arrivano fino a 17.714 euro goderanno di un incremento pari al 3,5%, mentre quelli sopra i 24.500 euro assisteranno ad un decalage dell’importo che si fermerà a 28.000 euro, escludendo dunque chiunque si trovi al di sopra di questa soglia.

18-04-2014

Linear

Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy