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«La sinistra che non cambia diventa destra»

Così il premier Matteo Renzi, aprendo a Torino la campagna elettorale del Pd per le europee. «Da maggio entreremo con la ruspa nella pubblica amministrazione»

 «Sono d’accordo con Sergio Chiamparino, la
 sinistra che non cambia non è sinistra diven-
 ta destra, perde la dignità di essere sul fron-
 te del progressismo». Così il premier Matteo
 Renzi aprendo la campagna elettorale del Pd
 da Torino, dove a maggio si voterà anche
 per le Regionali, con Sergio Chiamparino ap-
 punto candidato dei democratici.

«Noi andiamo in Europa per cambiarla – dice il premier -. Noi che stiamo rinnovando l’Italia siamo under 40 e abbiamo bisogno di avere persone, come Chiamparino, più esperte, sagge e autorevoli che ci prendono da parte e ci dicono che cosa stiamo sbagliando. Non montiamoci la testa, rimaniamo noi stessi». E aggiunge: «Noi siamo pronti a cambiare noi stessi ma le regole che raddoppiano la disoccupazione non funzionano, non è la ricetta che salva l’economia. È inutile essere il partito del lavoro se non diamo occupazione». E ancor: «Siate coraggiosi, siate curiosi, e soprattutto circondatevi di persone che sappiano dirvi di no e segnalarvi quando state sbagliando. Siate attenti agli ultimi ma anche al fatto che intorno a noi c'è una società che sta cambiando».

Renzi ha voluto quindi sottolineare: «Entro il 25 maggio dobbiamo arrivare al superamento del bicameralismo. Superare il bicameralismo perfetto è sempre stata la posizione di questo partito, se adesso qualcuno ha cambiato idea è un problema suo. Noi siamo pronti a discutere nel merito, ma non cambiamo posizione». «Chiedere un sacrificio ai manager non è una punizione - sostiene quindi il premier -. È inaccettabile che gli stipendi siano aumentati del 170%. Pensavo di essere criticato per il tetto, troppo alto, a 238mila euro. Accusateci pure di demagogia ma è una questione di credibilità delle istituzioni, noi resteremo in contatto con la realtà».

Il capo dell’esecutivo guarda anche oltre: «Nei prossimi mesi non perdiamo tempo a litigare tra noi c’è tanto da fare, dobbiamo andare pancia a terra per cambiare l’Italia». «A maggio riusciremo a fare la riforma del fisco e andremo con la ruspa sulla Pa. Ma è ora di dire che chi non lavora non può avere l'alibi che la politica è spendacciona, noi diamo esempio tagliando i costi della politica». E infine: «Quest’anno non ce la facciamo ma il 2015 sarà l’anno in cui interverremo sulle pensioni sotto i mille euro».

12-04-2014

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