Clinica orrori, ergastolo per Brega Massone
La dura condanna arriva nel processo con al centro le accuse di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per la morte di 4 pazienti e lesioni per altri quaranta
Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano, al centro di un caso che ha suscitato molto clamore, è stato condannato all’erga- stolo nel processo con al centro le accuse di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per la morte di 4 pazienti e di lesioni per una quarantina di altri casi.
La decisione è della prima Corte d’Assise. L’ex primario di quella che fu ribattezzata “la clinica degli orrori” è stato riconosciuto responsabile per tutti e quattro gli omicidi volontari che venivano contestati dai pm di Milano Tiziana Siciliano e Grazia Pradella. Secondo l’accusa, infatti, Brega Massone per «monetizzare» i rimborsi dal sistema sanitario nazionale avrebbe eseguito interventi inutili nei confronti di 4 pazienti di età compresa fra i 65 e gli 89 anni, fino ad ucciderli. Il medico era imputato anche per una quarantina di episodi di lesioni aggravate nei confronti di altrettanti pazienti, per truffa e falso. I giudici della prima corte d'’Assise di Milano (presidente del Collegio Anna Introini) lo hanno prosciolto solo per alcuni capi di imputazione (alcuni sono caduti in prescrizione) e lo hanno condannato all'ergastolo con 3 anni di isolamento diurno. La corte ha fatto cadere l’aggravante della crudeltà che era stata contestata dalla Procura. Brega Massone, già condannato a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per una ottantina di casi di lesioni (si è in attesa della Cassazione) nel primo filone processuale, è stato anche dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e interdetto dall’esercizio della professione medica per 5 anni. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni.
E per Brega Massone, appena condannato all’ergastolo nell’inchiesta che nel 2008 portò alla ribalta alcuni presunti interventi sospetti è stata quindi deciso anche l’arresto per il «concreto pericolo di fuga». L’ordinanza, spiega il pm Grazia Pradella, «è stata eseguita subito dopo la lettura del dispositivo» ed è legata ad un «concreto pericolo di fuga». Brega Massone, presente in aula al momento della lettura della sentenza, è uscito da una porta laterale accompagnato da alcuni carabinieri e per lui sono scattate immediate le manette. |