Dalla Camera l'ok alla riforma elettorale
L’Italicum passa a larga maggioranza: 365 sì, 156 no, 40 astenuti. Proteste del M5S. Renzi: politica 1, disfattismo 0. Ora il Senato, dove la strada resta in salita
Al termine di giornata infuocate, l’Aula di Montecitorio ha dato via libera alla riforma della legge elettorale. I voti a favore sull’Ita- licum sono stati 365, 156 i contrari, 40 gli astenuti. I votanti erano 521 e la maggioran- za richiesta 261. Proteste del M5S. Renzi: politica 1, disfattismo 0. Il testo ora passa al Senato, dove si addensano bubi però.
Tra gli assenti ingiustificati (13 nel Pd) ci sono Enrico Letta e Pippo Civati. Tra i deputati di Forza Italia cinque sono risultati assenti, uno si è astenuto e uno ha votato contro. I tre partiti che hanno siglato l’accordo erano presenti in Aula con percentuali alte. Per il Pd erano presenti 270 parlamentari del gruppo su 293 (il 92%), per FI 61 su 67 (91%) e per Ncd 27 su 29 (93%). Al termine del voto i deputati di Sel hanno mostrato dei volumi della Costituzione mentre quelli del M5s hanno tirato fuori cartelli raffiguranti Renzi e Berlusconi con un cuore e la scritta: «Profonda sintonia, condannati dall'amore». Il premier Matteo Renzi tira dritto comunque ed esulta su Twitter. «Grazie alle deputate e ai deputati. Hanno dimostrato che possiamo davvero cambiare l'Italia. Politica 1-Disfattismo 0. Questa #lasvoltabuona».
L’Italicum prevede una soglia al 37% per ottenere il premio di maggioranza, sbarramento al 4,5% per ottenere seggi alla Camera, e brevi liste bloccate in piccole circoscrizioni in cui vengono eletti 3-6 deputati; nessuna norma che riguarda le elezioni del Senato. La nuova legge sarà comunque valida solo per Montecitorio, mentre a Palazzo Madama, se nel frattempo la Camera alta non sarà azzerata dalla riforma Costituzionale, si voterà con il cosiddetto “Consultellum”, un proporzionale puro con le preferenze. |