Alla Camera è sempre scontro Boldrini-M5S
La numero uno di Montecitorio bacchetta Sibilia per quel suo «Renzi e Padoan figli di troika». Dopo la «ghigliottina», querela della Lombardi per le parole da Fazio
È sempre alta tensione tra Laura Boldrini e il Movimento 5 Stelle. «Tu, Matteo Renzi, e il ministro Padoan siete figli di troika. I punti del programma di governo erano infatti conte- nuti già molti mesi fa in un documento della Ubs». È la dichiarazione di Sibilia che costrin- ge la numero uno Montecitorio alla bacchetta- ta. Intanto Lombardi la querela.
Il deputato Carlo Sibilia, quindi, nel suo intervento alla Camera durante il dibattito per la fiducia al Governo Renzi accende gli animi. E viene richiamato dalla presidente Boldrini con durezza. Sibilia aveva anche chiesto, sempre dando del tu al premier, se intendesse trattenere le indennità di carica per i ministri Padoan, Boschi e Madia. «Mentre tu e Letta vi facevate le scarpe - ha anche detto - 9mila imprese storiche chiudevano».
Intanto, come accennato, Roberta Lombardi, deputata del Movimento 5 Stelle, ha querelato la presidente della Boldrini che, a inizio mese A che tempo che fa, definì opera di «potenziali stupratori» i commenti sul blog di Beppe Grillo, che apparvero all’indomani degli scontri a Montecitorio dopo la famigerata “ghigliottina” di giovedì 30 gennaio, quando Boldrini ne fece uso per limitare il dibattito in Aula sul dl Imu-Bankitalia. Commenti che la stessa Boldrini valutò dicendo che quel video era «istigazione alla violenza, basta vedere i commenti, tutti a sfondo sessista vuol dire che chi partecipa al quel blog non vuole il confronto ma offendere e umiliare. Sono potenziali stupratori». All’Arena di Giletti, poi, Boldrini rincarò la dose, dicendo dei deputati dell’M5S: «Dovrebbero riflettere sulla loro mancanza di capacità di utilizzare gli strumenti democratici a disposizione dell’opposizione. Ho visto tanta rabbia e odio invece che la voglia di confrontarsi. Queste cose si sono viste solo in dittatura e deve far riflettere tutti», definendo il loro «un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche». |