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«Contro gli ebrei una miserabile provocazione»

Nel salone dei Corazzieri, alla presenza del presidente Napolitano, il ricordo dello sterminio e delle persecuzioni degli ebrei e dei deportati nei campi nazisti

 Lunedì 27 gennaio è il Giornata della Memo-
 ria, data in cui si celebra l’anniversario della
 liberazione dei prigionieri dalla furia del deli-
 rio nazista. Al Quirinale, nel salone dei Co-
 razzieri, alla presenza del Presidente della
 Repubblica, il ricordo dello sterminio e delle
 persecuzioni degli ebrei e dei deportati nei
 campi per non dimenticare la Shoah.

Ad Auschwitz-Birkenau morirono più di un milione di persone, uccise nella camera a gas, dalle condizioni inumane di lavoro, dalle esecuzioni, percosse e torture inflitte dagli agenti delle Ss. I campi di sterminio furono liberati il 27 gennaio 1945 dalle truppe sovietiche durante la loro rapida avanzata. E dal 2005, dopo una risoluzione dell’Onu, è questa la data per non dimenticare. Non a caso il tweet del premier Letta recita: «Oggi il #giornodellamemoria. Per non dimenticare».
Alla cerimonia al Quirinale hanno partecipato anche ex internati e deportati insigniti delle medaglie d’onore, le scuole vincitrici del concorso “I giovani ricordano la Shoah” giunto alla XII edizione e gli studenti che hanno partecipato al “Viaggio della memoria” organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con l’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, per ricordare la Shoah.

Napolitano ha voluto quindi ricordare che è necessario «mantenere la vigilanza contro ogni insorgenza di antisemitismo, comunque camuffato». Riferendosi alle scritte negazioniste comparse nei giorni scorsi a Roma. «Lasciate innanzitutto - ha detto poi Napolitano all’inizio del suo discorso - che io sbarazzi subito il campo dalla miserabile provocazione che è stata appena tentata contro tutti noi. Gli autori, che spero possano essere rapidamente individuati, di un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi - ha aggiunto il presidente della Repubblica riferendosi alla testa di maiale recapitata alla Sinagoga - non hanno nulla a che vedere con la Roma e i romani che per sentimento umano e civile, consapevolezza democratica, educazione e cultura, sono fraternamente accanto agli uomini e donne di origine e religione ebraica, stringendosi ad essi in un abbraccio di solidarietà e in un impegno di lotta rigorosa contro ogni forma di antisemitismo». «Queste ricorrenze mi hanno coinvolto in tutti questi anni come poche altre iniziative in Quirinale, coinvolto anche emotivamente e in profondità come figlio di quel secolo, per tanti aspetti terribile, che è stato il ‘900, e come italiano, uno dei tanti italiani senza colpa sui quali il fascismo ha fatto cadere la macchia delle leggi razziali e della turpe complicità con la persecuzione nazista contro gli ebrei». Ha poi aggiunto Napolitano, il quale ha voluto inserire anche «gli stranieri» fra le categorie di persone da difendere per impedire che torni un orrore come quello della Shoah. «Una democrazia non può in nessun modo ignorare», ha spiegato celebrando al Quirinale la Giornata della memoria, «i rischi cui possono essere esposti, e tornare ad essere esposti, “gli innocenti e gli indifesi di sempre”». Ovvero «gli ebrei, i rom, i sinti, i disabili, i malati di mente, gli omosessuali. E vi aggiungo anche gli stranieri».
Quanto al reato di negazionismo, «non posso dire nulla in proposito - ha proseguito il capo dello Stato - per rispetto delle prerogative del Parlamento, che saprà certamente discutere con attenzione e saggezza. Ma in generale ho altamente apprezzato quel che ha scritto qualche mese fa il nostro caro presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna». A questo punto il presidente ha letto un passaggio del medesimo scritto: «L’Unione delle comunità ebraiche italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore, privilegiando le armi della cultura e dell’istruzione». «Ed è esattamente in questo modo - ha aggiunto Napolitano a braccio - che abbiamo cercato di muoverci in questo periodo».

27-01-2014

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