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Cuperlo e Renzi con Letta, Civati contro

Sfida a tre su Sky tra i candidati alla segreteria del Partito democratico. Cuperlo per la patrimoniale, Renzi contro le privatizzazioni, Civati non si fida di Alfano

 Venerdì sera, in diretta su Sky, sfida a tre
 tra i candidati alla segreteria del Partito de-
 mocratico. Pippo Civati, Gianni Cuperlo e
 Matteo Renzi si sono fronteggiati (senza co-
 sì tante scintille poi) in vista delle primarie
 dell’8 dicembre. Confronto su governo, priva-
 tizzazioni, debito, sui costi della politica sul-
 la patrimoniale. Sì a Letta da due su tre.

Renzi e Cuperlo promuovono quindi l’esecutivo di Letta, Civati invece lo boccia. Tutti in completo blu giacca e cravatta (a righe per Cuperlo, blu per Renzi e viola per Civati), tre podi trasparenti all’americana su uno sfondo rosso fuoco. Per i tre candidati presentazione in stile X Factor con tanti di gridolini di sostegno delle fan presenti in studio. Nelle prime battute Cuperlo ha chiesto di rimettere al primo posto il lavoro. «Ora non ci sono più alibi: il governo deve cambiare passo e mettere al centro il dramma del Paese che attraversa la crisi più drammatica della sua intera storia. Servono azioni mirate e mettere al primo posto il lavoro per creare domanda occupazione reddito e consumi è crisi».
«Abbiamo alle spalle anni in cui ci è stato detto che tutto ciò che è pubblico era negativo. Io dico: si possono fare privatizzazioni ma bisogna capire come fare», ha continuato Cuperlo. «La scuola è un grande bene pubblico su cui abbiamo investito troppo poco, il diritto alla salute e all'integrità della persona non sono beni che si possono privatizzare», ha elencato. «Non è possibile dare l’idea, l’impressione che tutto ciò che è pubblico è negativo. Ai giovani dico: se estraete dalle tasche un iPhone, tutta tecnologia che è dietro quella scatolina è alimentata dalla ricerca del pubblico. Il privato non è in grado di alimentarla da solo».

Matteo Renzi ha ribadito quindi la necessità di ridurre i costi della politica. Si può «risparmiare un miliardo netto sui costi della politica eliminando il Senato, le province. Bisogna cambiare la legge elettorale. Si deve fare un Jobs act. E ridare un minimo di speranza e passione agli italiani in una fase in cui sembra tutto sia rassegnazione. Chiediamo a Letta di dare un'anima all'Europa». Il governo deve «pensare all’Italia», ha sottolineato ancora. Bisogna pensare al lavoro, ridare speranza agli italiani. «Queste cose solo il Pd le può fare. Il governo siamo noi: c'è il Pd con tre o quattro partitini, se non lo facciamo noi non lo fa nessuno». «Adesso ci sono due opposizioni, non solo Grillo ma anche Berlusconi che sa fare bene l'opposizione ma sa fare benissimo anche la campagna elettorale e ha sette vite come i gatti». Quindi l’affondo sulle privatizzazioni: «Vendere il 3% di Eni è una sorta di “compro oro”. Prima di privatizzare bisogna cambiare il modo di pensare l'economia». Sulle privatizzazioni occorre «riflettere sul bene comune. La sinistra su queste vicende degli ultimi 20 anni si deve far perdonare molte cose». Con i capitani coraggiosi ha perso la faccia», ha affermato Renzi. «In questi sette mesi siamo stati dietro alle bandierine, era come un grande bancone del supermercato e le richieste aumentavano», ha detto ancora il sindaco di Firenze a proposito del governo.

Civati ha invece affermato che la prima cosa da fare è cambiare la legge elettorale e poi tornare al voto. «Il Governo deve fare quello che molto colpevolmente non ha fatto a maggio, cambiare la legge elettorale. E poi tornare al voto, possiamo votare in primavera, e andare a un governo politico», ha sottolineato Civati.

Sarà ancora Berlusconi il leader del centrodestra? «Mi auguro di no, per il futuro della democrazia di questo Paese: non esiste una sola altra realtà dell'occidente dove un unico leader politico resti sulla scena ininterrottamente per venti anni», ha detto Cuperlo. «C'è bisogno - ha sottolineato - di alternanza tra centrodestra e centrosinistra. Non ha funzionato la concezione padronale, carismatica, dinastica che si è affermata in quella parte politica e che ha impedito di evolvere verso un sistema politico più simile a quelli occidentali. Mi auguro che destra chiuda questa pagina e che anche per la sinistra si apra una nuova fase politica».
«Non so se il nostro avversario sarà ancora Berlusconi ma invito tutti a stare molto attenti: detto questo non rispondo a questa domanda perché per 20 anni la sinistra è stata subalterna, si è fatta dettare l'agenda da lui», è invece la replica di Renzi. «Io mi candido a segretario Pd perché sogno una sinistra e un Pd che sia capace di convincere e di pensare agli italiani e non a Berlusconi».
«Silvio Berlusconi sarà ancora nostro avversario. Ci saranno Berlusconi ed eredi, noi faremo le primarie e loro le “ereditarie”», ha affermato Civati, spiegando di non fidarsi neanche di Angelino Alfano. «È stato l’uomo delle leggi ad personam, dice che con il Cav sono cugini, torneranno insieme, dopo il momento della responsabilità, e faranno cartello», ha aggiunto.

Parlando poi dei 32 miliardi di spending review citati da Cottarelli, Renzi dice che sono «una cifra raggiungibile, ma il metodo col quale commissario e governo sono partiti non mi convince per niente». La spending review si fa «mettendo online tutte le spese, non facendo i professoroni a dare numerini».
«Sono 30 anni che si discute di spending review» ma «non abbiamo una spesa pubblica nettamente superiore alle medie europee», il problema è «come è distribuita», ha affermato Cuperlo, sottolineando la necessità di «tagliare sui doppi e tripli incarichi: andiamo a colpire le vere aree di privilegio ma non tagliamo in modo indiscriminata» perché «nella logica dei tagli indiscriminati abbiamo tagliato i servizi diurni per disabili». «Alziamo il rapporto deficit-Pil per realizzare opere cantierabili, la messa in sicurezza del suolo e del territorio. Ci deve essere una leva pubblica per rilanciare l’occupazione». «Se sarò segretario lo dirò: il governo vada in Europa e spiegare, battendo i pugni, che la strategia di questi anni è fallita: l'idea che si parte dal rigore per poi creare crescita e lavoro, è come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice "l'intervento è perfettamente riuscito e il paziente è morto"».
«È stato un errore clamoroso intervenire sull’Imu con Berlusconi che era già decaduto, avremmo dovuto ridurre le tasse, la politica ha prodotto un precariato diffuso. Ora si parla di reddito minimo, è un argomento fortissimo che dobbiamo riprendere. Bisogna non premiare le rendite ma chi lavora», ha affermato Civati.

Scontro quindi sulla patrimoniale. Cuperlo ha detto di aver notato «un eccesso di timidezza» di Renzi e Civati rispondendo alla domanda sulla questione. «La mia risposta è sì, è giusto in un Paese che sta soffrendo come l’Italia. La crisi non è stata uguale per tutti» e una patrimoniale «non servirebbe per colpire la ricchezza ma per redistribuire una quota di ricchezza», ha detto Cuperlo. Più prudente Renzi. Favorevole alla patrimoniale? «Sì, solo: dopo che la politica dà il buon esempio e inizia a tagliare lei, dopo che torna la legalità nella pubblica amministrazione, dopo che il fisco è chiaro. Prima la politica faccia la propria parte poi si può chiedere un grande contributo». Civati ha invece affermato: «Dobbiamo abbassare innanzitutto le tasse sul lavoro. La patrimoniale si può fare ma la parola deve essere progressiva. La tassazione sui redditi o sui patrimoni deve essere progressiva».

E il governo Letta? «Sei mesi sufficienti, i prossimi 12 ottimi perché gli daremo una mano, noi come Pd», ha detto Renzi, usando una metafora calcistica: «Sono uno a cui piace fare goal ma se c'è uno di fronte al portiere che può fare goal la palla gliela passo». Cuperlo ha promosso con un voto «certamente più che sufficiente» il governo Letta. Civati: Il governo «ha restituito credibilità e autorevolezza al Paese. Certo ha fatto meno del necessario e adesso occorre cambiare passo e mettere al centro la protezione dei deboli. Dobbiamo ringraziare chi ha fatto il ministro e ha provato a risolvere problemi Paese. Ma il mio voto è negativo, non raggiunge la sufficienza, non per colpa di Letta e dei ministri ma per colpa dell’impianto». Il Pd, secondo Civati, deve fare come «l’Spd che sul governo ha fatto un referendum tra gli iscritti: noi abbiamo da una parte un Pontefice che telefona a casa, dall'altra un partito che non parla con i suoi elettori».

Per Pippo Civati poi è giusta la totale uguaglianza per le coppie, gay e non, ed è favorevole all’affido o all’adozione a favore delle coppie gay. Dello stesso avviso Cuperlo che chiede anche una modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita. Più «timido» è invece Renzi su questi temi anche se dice sì alla legge sull’omofobia, aduna civil parnership e alle garanzie, con buon senso, di affido di un bambino anche tra coppie omosessuali.

Negli appelli finali, poi, Cuperlo sottolinea che «la responsabilità della nuova classe politica è quella di ridare dignità e prospettiva al paese». «Non c’è cambiamento senza la profezia della sinistra», ha aggiunto indicando tra i precetti il rifuggire dalle semplificazioni e avere sempre la consapevolezza che la nostra vita e tutto quello che abbiamo potrebbero all'improvviso non esserci più.
«Il mio è un Pd che prova a dare una parola strana all'Italia, la parola speranza», ha detto invece Renzi. Nel Paese, ha continuato, ci sono molte persone «non ci credono, io faccio politica perché continuo a credere che se la politica fa una cura dimagrante può recuperare dignità nello sguardo degli italiani». «Il mio - ha concluso - sarà un Pd che proverà a restituire valori e per una volta far vincere la sinistra stufa di partecipare».
«Il mio Pd è un Pd degli elettori ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze di questo paese». È rivolto ai giovani l’appello finale di Civati. «Voglio dire che saremo al loro fianco perché ci crediamo. Torniamo alla vostra freschezza diamo a voi il protagonismo che meritate. E poi, smettiamola di chiamare giovani i quarantenni». E poi conclude: «Fatelo per voi e se posso essere egoista, fatelo per mia figlia che ha solo un anno».

Il “voting” di Sky Tg24 ha infine assegnato a Renzi il 51% delle preferenze al termine del confronto tv tra i tre candidati alla segreteria del Partito democratico. Pippo Civati è arrivato al 36% e Gianni Cuperlo solo al 13%.

29-11-2013

Linear

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