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«Ipotesi richiesta di grazia? Tramontata»

Lo sostiene il Professor Coppi, uno dei difensori del Cav. Intanto il Pd è in pressing sulla decadenza: slittamento impensabile. Caos nel Pdl, scontro Alfano-Fitto

 La richiesta di grazia per Silvio Berlusconi «è
 tramontata». A dirlo nel pomeriggio è il Pro-
 fessor Franco Coppi, uno dei difensori del Ca-
 valiere. Nel frattempo il Pd è in pressing per
 la decadenza: uno slittamento è impensabile
 sostengono. Intanto nel partito è scontro
 totale e Angelino Alfano e Raffeale Fitto sono
 ai ferri corti.

«Berlusconi ha voluto questo passaggio dal Pdl a FI, quindi non è interesse di alcuno andare lì a rovinare la festa. Confidiamo che ci siano le condizioni per andare insieme a fare una scelta unitaria e condivisa attorno a Berlusconi». Così il segretario Pdl in mattinata intervenuto a La Telefonata su Canale 5, il vicepremier e ministro degli Interni Alfano, parlando quindi dell’ipotesi di disertare il Consiglio nazionale di sabato, dice che «le prossime ore e i prossimi giorni ci daranno la risposta». E a Belpietro che chiede, quindi, se c’è rottura non vi presentate, il segretario replica: «Questo perché non vi è alcuna intenzione di andare lì a creare una contrapposizione con il nostro presidente. Nessuno di noi vuole interrompere il rapporto con lui, e dunque, nonostante le centinaia di firme a sostegno di un documento che ribadisce lealtà al presidente Berlusconi e anche l’importanza di non interrompere una esperienza di governo in cui c’è tanto Pdl nei risultati programmatici e al tempo stesso individua nell’interruzione della legislatura il rischio che si formi un governo di centrosinistra, la nostra intenzione è non utilizzare il consenso interno raccolto per una contrapposizione con il presidente».
Ad Alfano viene chiesto anche se sul loro documento hanno o no un terzo delle firme dei componenti del Cn. «Non me ne sono personalmente occupato... un terzo dovrebbe essere intorno a 270 e secondo quello che mi dicono i colleghi siamo già oltre 300, ma non me ne sono direttamente interessato e oggi prenderò cognizione del dato definitivo». Di sicuro, continua Alfano, «quello degli innovatori, dell’area che sostiene le nostre tesi, è un documento che ribadisce lealtà al presidente, che individua nella riforma della giustizia, del fisco, in un rapporto forte, anche di critica, dell’Europa. Non pone obiezione al passaggio in FI. L’unico punto di distinguo reale è che sul governo c’è una posizione differente, ma mai tradotta dal presidente in una richiesta formale di fare cadere questo governo: ragione per cui noi continuiamo a confidare e sperare che nonostante l’indignazione più che legittima, nonostante lo sdegno naturale e giusto di un uomo come Silvio Berlusconi che ha subito una somma ingiustizia, prevalga in lui, come è sempre successo, il profilo di uomo di stato che è sempre stato per lui premiante anche dal punto di vista elettorale oltre che rispondere al suo naturale porgersi di fronte alle questioni dell'Italia. Il presidente si è sempre posto come uomo di Stato al servizio del Paese».
Durissima la replica che arriva da Fitto: «Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia “guastare la festa” al presidente Berlusconi, ma che si voglia “fargli la festa”».

Da registrare il commento poi di Fabrizio Cicchitto, che ospite di Omnibus su La7 dice che «se si vuole ragionare per poter evitare uno scontro, questo Consiglio nazionale dovrebbe essere annullato, ma allo stato attuale non ho sentito cose di questo tipo». La “colomba” Pdl aggiunge poi che in ogni caso non si può «smontare» il Pdl per mettere Berlusconi da solo al comando e poi rinviare il nodo governo al 27, perché sarebbe «un imbroglio». Quanto a un rinvio del voto sulla decadenza, sottolinea che si sono già guadagnati due mesi grazie ai «governativi», ma nessuno gliene dà atto.

In serata quindi la dichiarazione dell’avvocato Coppi sulla grazia, giunta al termine dell’udienza dell’appello bis, in corso a Milano, sulla tentata scalata da parte di Unipol avvenuta nel 2005: ipotesi questa ormai «tramontata».  Coppi è stato il legale dell’ex premier nel procedimento che ha portato alla condanna definitiva a quattro anni di reclusione (di cui tre coperti da indulto) in Cassazione per frode fiscale nella vicenda della compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset. Contemporaneamente, il Partito Democratico si esprime sulla ventilata possibilità di far slittare il voto sulla decadenza di Berlusconi: «La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore sarà votata secondo il calendario previsto - ha ribadito Danila Leva, responsabile Giustizia dei democratici -. È impensabile uno slittamento voto. Abbiamo sempre rispettato regolamenti e procedure, e continueremo a farlo. Tutto dovrà avvenire secondo il regolamento». «Il principio di legalità non può essere sacrificato su nessun altare», ha chiarito.

13-11-2013


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